“Nel bene e nel male, l’importante è che se ne parli”: sembrerebbe una frase perfetta per sintetizzare la vicenda che, negli ultimi giorni, ha portato il Museo Archeologico di Napoli sulla bocca di tutti, avvolgendo il palazzo in un’aura di fitto mistero. È stata, infatti, molto chiacchierata la notizia, riportata dal giornale Il Mattino riguardante la presenza di un fantasma all’interno della struttura: l’architetto Oreste Albarano che, su incarico del Ministero dei Beni Culturali, sta dirigendo i lavori di costruzione del nuovo braccio del museo ha, infatti, dichiarato di essere venuto a conoscenza di incidenti inspiegabili verificatisi all’interno del cantiere. Pare che gli operai lo abbiano contattato, preoccupati che al museo vi fosse il munaciello, celebre spirito della tradizione napoletana che, si racconta, si manifesti per aiutare o far dispetti.
Nel caso dello sfortunato cantiere, il munaciello era intenzionato a dar fastidio: secchi pieni d’acqua, ritrovati vuoti; oggetti sistemati in un luogo e ripescati in altri; ma soprattutto la rottura di due pregiatissimi vasi in vetro, di età pompeiana e di valore inestimabile, sarebbero alcune delle malefatte del molesto spiritello.
L’architetto, incredulo quanto incuriosito, dopo essersi recato in loco, ha scattato alcune fotografie all’interno del cantiere, rilevando, in una di esse, un’apparizione davvero strana: l’ombra di una bambina vestita con abiti d’altri tempi, cui – nonostante l’iniziale scetticismo – si è curato persino di dare un nome, Caterina. Dopo averne diffuso la foto, tra lo stupore generale, dalle pagine de Il mattino, l’architetto Albarano ha dichiarato di voler effettuare dei sopralluoghi più accurati, servendosi di personale specializzato.
Insomma, al Museo Archeologico di Napoli sono attesi i Ghostbusters; non quelli del film con Dan Aykroyd, ma scienziati, veri e propri studiosi del paranormale, che si occuperanno di rintracciare la presenza.
Qualcuno ha subito malignato che l’idea serva a rallentare i lavori – si sa, i napoletani sono un popolo di sfaticati… – o ancora che miri ad incrementare le visite al Museo, attirando chi intende incontrare una mistica presenza – ipotesi, tra l’altro, fermamente smentita dalla direttrice del Museo, Valeria Sampaolo. Altri, invece, appassionati sostenitori dell’esistenza degli spiriti, ritengono possibile che, in un palazzo storico e ricco di antichità finiscano per soggiornare presenze ultraterrene, legate magari a qualche tesoro custodito all’interno della struttura.
Tuttavia, mentre l’architetto auspicava l’arrivo degli acchiappafantasmi, la soprintendente per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, Teresa Elena Cinquantaquattro, dichiarava la notizia “del tutto infondata”; aggiungendo anche che “le dichiarazioni dell’architetto Albarano sono sue personali”.
La vicenda ha stuzzicato non poco l’opinione pubblica, al punto da indurre esperti informatici e semplici curiosi ad analizzare dettagliatamente la foto “incriminata”, finchè la misteriosa Caterina non è stata rintracciata nel web.
La Apple, infatti, fornisce per Iphone un’applicazione suggestiva, Ghost Capture, che permette di manipolare le proprie fotografie aggiungendovi ombre misteriose ed è proprio nel portfolio fotografico di questa applicazione che compare la presunta presenza del Museo napoletano.
La notizia del falso è stata riportata dal blog di Paolo Attivissimo, da sempre interessato a scovare bufale informatiche, il quale, ad un’attenta analisi, ha anche riscontrato che la fotografia sembrerebbe essere stata manipolata più e più volte (per effettuare modifiche volte a cambiarne, probabilmente, toni e colori) prima di raggiungere il fatidico risultato pubblicato dai quotidiani.
Realtà o suggestione? Cosa è accaduto all’interno del Museo Archeologico, durante la visita dell’architetto Albarano?
Qualora la fotografia si rivelasse un ennesimo falso, resterebbe da capire come questi abbia potuto ritrovarsi invischiato in una situazione che, inevitabilmente, lo esporrà alla gogna mediatica. Una situazione che, come era prevedibile, gli ha imposto di difendersi già a seguito delle dichiarazioni della soprintendente Elena Cinquantaquattro: “Sono un funzionario dello Stato, una persona seria e non ho bisogno di farmi pubblicità. Da questa storia non ci ricavo niente” e ancora “Ho chiamato un esperto di fenomeni paranormali, il medico torinese Fabio Tarantino, che si e’ già messo in contatto con il laboratorio di ricerca psicocinetica dell’Università di Bologna. Verranno a titolo gratuito. Non dovranno rimanere a lungo. Basterà un giorno per posizionare telecamere e sensori. Poi torneranno per verificare i risultati. Se ci sarà bisogno di un rimborso spese per il viaggio e l’albergo, lo pagherò di tasca mia”.
La foto, per di più, sarebbe stata scattata diversi mesi fa: l’architetto Albarano, infatti, scoperto il fenomeno avrebbe prima preso contatti con la redazione della trasmissione di Italia 1, Mistero, per un sopralluogo televisivo; successivamente, non avendo ottenuto risposta, si è rivolto ai giornali.
Sembrerebbe, quindi, voluto il risalto mediatico che la vicenda ha ottenuto in questi giorni grazie all’efficace mix di fantasia e realtà, che fa leva sull’innato desiderio umano di superare i limiti della propria conoscenza del mondo e svelare ciò che è irrazionale.
In ogni caso c’è chi, nel tentativo di dare una spiegazione logica al fenomeno, ha attribuito al fantasma esistenza e intenzionalità: Marino Niola, docente di Antropologia dei simboli e Antropologia delle Arti presso l’università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli ed editorialista de La Repubblica, ha dichiarato che, a suo parere, “si tratta di uno spirito arrabbiato con il governo per i tagli ai beni culturali. Anzi si tratta di uno spiritello profetico: demolisce oggetti di valore mostrando quello che potrebbe verificarsi nella realtà se si continuasse con queste forme di gestione del patrimonio culturale italiano”.
Sara Di Somma
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