Il 27 settembre 2011, il premier greco George Papandreu in occasione dell’incontro con la Confindustria tedesca (Bdi) a Berlino ha dichiarato :“Possiamo farcela, la Grecia può farcela, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, vogliamo diventare un paese nuovo capace di camminare con le proprie gambe”. Il cancelliere Angela Merkel ha assicurato che fornirà tutto l’aiuto necessario alla Grecia perché recuperi la fiducia. “Rispettiamo profondamente quanto è stato finora fatto dalla Grecia in termini di cambiamenti strutturali”.
Per la Merkel non si tratta di una crisi dell’euro, ma di una crisi dei debiti, e ha sottolineato la priorità assoluta della stabilità dell’euro all’interno della zona euro.
La Grecia deve recuperare la fiducia. Le strade per “fare cassa” possono essere : la privatizzazione (poste, banche, aeroporti, ferrovie) , lo sviluppo delle rinnovabili in particolare con il Progetto Helios, che punta ad attrarre investimenti per circa 20 miliardi di euro per installare 2,2 GW entro il 2020 .
Mentre il premier è a Berlino “per salvare il suo paese”, Atene è in rivolta e i sindacati sono sul piede di guerra. Uno sciopero di 48 ore dei trasporti pubblici, autobus e metro, è destinato a paralizzare ancora una volta il Paese. I dipendenti dell’ufficio del Fisco scioperano contro le misure di austerità adottate dal governo greco per le pensioni e il pubblico impiego : il piano di austerity prevede tagli del 20% sulle pensioni sopra i 1.200 euro e 30 mila statali in mobilità entro la fine dell’anno.
Si è parlato anche di default come uno degli scenari possibili. Klaas Knot , il presidente della Banca centrale olandese e membro del consiglio Bce, ha espresso i suoi dubbi sulla qualità del governo. Intanto l’agenzia di rating Moody’s ha declassato le principali banche della Grecia : da B3 a Caa2 la Banca Nazionale Greca, Efg Eurobank, Alpha Bank, Banca del Pireo, Banca agricola greca e Attica Bank. Downgrade invece da B3 a B1 per Emporiki Bank (controllata del Credit Agricole) e Geniki (gruppo Societe Generale). Atene dovrà comunque implementare le riforme necessarie per soddisfare le condizioni del pacchetto di salvataggio. Le grandi potenze mondiali , prospettano misure eccezionali per possibili emergenze. Nel corso del G20 un maxipiano d’emergenza da 3mila miliardi di euro da destinare al fondo salva-Stati. In caso di default greco, il governo di Washington teme la diffusione del “contagio” in tutto il blocco della moneta unica e l’inevitabile effetto sull’economia statunitense.
Giuseppina De Angelis
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