L’e-commerce prende ormai piede in maniera definitiva anche in Italia e in paesi da sempre poco propensi verso le principali novità tecnologiche provenienti dall’estero.
Ma è davvero il futuro?
Basti pensare alle specifiche di un singolo prodotto venduto via e-commerce. Descritti in maniera ossessiva e scrupolosa, i minimi dettagli in evidenza, la possibilità di scegliere questo o quel prodotto in base a dettagli ai quali neanche entrando in un negozio faremmo caso. E qui il punto.
L’e-commerce approccia al cliente coccolandolo al massimo, proprio come avveniva nel negozio di un tempo (l’Italia fiorente del dopoguerra), dedicandogli passione concentrazione e dedizione in completa antitesi con l’ipermercato, gigante che ha preso piede negli anni ‘90 e che se prima inglobava i negozi in gallerie commerciali senza fine, ora vede la fuga di questi ultimi di nuovo di ritorno sui corsi principali delle principali città d’Italia.
Oggi chi ha una boutique o un negozio di tecnologia non puó fare a meno di proporre i propri prodotti anche online, sia per clientela italiana che straniera.
Molto prodotti simbolo del nostro Bel Paese come gastronomia o vestiario sono acquistabili o stando qui o appunto solamente online, con la conseguenza che tutto il mercato nostrano prende “respiro” dopo anni poco felici da questo punto di vista.
Non di meno la conseguenza più importante di tutte, far conoscere, per chi non ancora non l’avesse apprezzata, l’eccellenza italiana nel mondo.
Anche nei settori meno “battuti” infatti ormai il nostro Paese sforna prodotti di primissima scelta e studiati nei minimi particolari, tecnologia e ricerca medica in primis.
Dunque allora ben vengano novitá come queste nella nostra quotidianità, liete sorprese che magari avrebbero dovuto già far parte della nostra giornata-tipo ma che a lungo andare non riuscivano a sfociare nel nostro mercato a causa del difetto d’origine di sempre: la nostra, atavica, intolleranza verso il nuovo che avanza.
Oggi ordinare un libro su Amazon o prenotare un aereo comodamente da casa non ci fa più specie, e le nuove generazioni verranno assuefatte al “gesto” con una naturalezza che perderà il gusto “esotico” che appare ai nostri occhi.
PATRIZIA DIOMAIUTO
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