Essere dipendenti da una cosa, esserlo da una persona, essere dipendenti da un luogo. Chi di noi non si si metterebbe agevolmente in questa lista.
Ben pochi. Le forme di dipendenza sono da sempre un fattore che accompagnano l’essere umano dai suoi avi, lungo tutto il percorso sociale dell’umanitá.
Il fumo su tutti. Il fumatore è forse il “dipendente” per antonomasia. La nicotina diventa un’ossessione, la sigaretta prima di pranzo, quella dopo pranzo, la sigaretta perchè “adesso sono nervoso”, quella dopo il sesso (ma va ancora di moda?!), la sigaretta accesa per una bella notizia.
Da sempre grande fattore sociale, il fumo come il cibo rimane legato alla frequentazione di altri fumatori e quindi difficilmente isolabile come problematica.
Il cibo, appunto. Un’altra grande forma di dipendenza sociale, il cibo e tutto ció che ne consegue rimane strettamente legato a forme di nervosismo personale e tutta una serie di insicurezze insite nell’essere umano, che vengono “appagate” col mangiare ancora e ancora…
Altra grande forma di dipendenza è il gioco. Chi di noi entrando in un comunissimo Tabacchi non si è imbattutto nel classico vecchietto che compra una vagonata di Gratta e Vinci? Dai 2 Euro in poi, questi strumenti di tortura sono la principale forma di dipendenza di molti anziani e non, illudendo il povero avventore che prima o poi la grossa vincita spunterà.
Qualsiasi forma di dipendenza è figlia di problematiche che andrebbero analizzate e affrontate a livello personale, poichè l’essere umano non ha bisogno per sua natura di molte cose, figurarsi di fumare, giocare d’azzardo o di altri “amabili diletti”…
PATRIZIA DIOMAIUTO
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