Con l’autunno arrivano anche le castagne. In pochi sanno però che oltre ad essere molto nutrienti, sono anche un ottimo rimedio contro la stanchezza.
Le castagne sono un frutto atipico, poiché sono ricche di carboidrati complessi (amido) come i cereali. Sono una buona fonte di fibre, di potassio e di vitamine del gruppo B, soprattutto B1 e B6. La cottura trasforma parte dell’amido in zuccheri semplici, che ne conferiscono la dolcezza tipica.
Esse sono il frutto dell’albero del castagno, un albero longevo ed alto in media 20 metri.
Per centinaia di anni le castagne hanno rappresentato la principale fonte alimentare delle popolazioni degli Appennini durante l’autunno e l’inverno.
Le castagne sono il tipico prodotto autunnale: cadono spontaneamente dall’albero da settembre a dicembre, periodo nel quale sono raccolte due volte il giorno.
A livello calorico sono una vera e propria bomba energetica, infatti, gli specialisti affermano che hanno le stesse calorie di un piatto di pasta e sono quindi sostituibili alla portata principale. Esse contengono molti zuccheri e sono questi ultimi a donare energia e vitalità.
Un alleato di stagione naturale di cui però non bisogna abusare dopo il pranzo o la cena, oppure a merenda, altrimenti finiranno per fermentare nello stomaco, lasciando un senso di gonfiore.
Le castagne sono ottime bollite (l’acqua di cottura è un ottimo fertilizzante per le piante) oppure arrostite. Inoltre sono efficaci per combattere la stitichezza, e rinforzano il sistema circolatorio.
Per una colazione energetica, magari in previsione di una giornata impegnativa e logorante, si può preparare una crema con la farina che si ricava dalle castagne secchie: bisogna mescolarla con l’acqua, cuocere una ventina di minuti e aggiungere il miele. Questa farina è anche l’ingrediente base del castagnaccio, un dolce della tradizione toscana, adatto anche ai celiaci.
Federica Formisano
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