I dati sui primi giorni di prova dei mercati del governo Monti sono stati molto negativi. Il 22 Novembre è cominciata per Monti la prima missione a Bruxelles da premier per lavorare al piano di “crescita economica ed equità sociale”.
In questi giorni abbiamo assistito ad una vera altalena per lo spread italiano. Lo spread, il differenziale di rendimento dei Btp rispetto ai Bund della Germania è invece risalito fino a 492 punti base. Alla Borsa di Milano intanto l’indice Ftse-Mib, sfuma ogni tentativo di rimbalzo e torna a calare chiudendo al – 1,54 %.
giù dello 0,3% a 5.206,82 punti l’indice Ftse 100 di Londra. Arretra dell’1,22% a 5.537,39 punti il Dax di Francoforte e a Parigi il Cac 40 perde lo 0,84% a 2.870,68 punti. Madrid cede l’1,45%. Anche Wall Street apre in calo trascinata al ribasso dai deludenti dati sul Pil Usa nel terzo trimestre. Il Dow Jones scende dello 0,23% a 11.521 punti mentre il Nasdaq cala dello 0,17% a 2.518,77 punti. 492 punti con un tasso chiesto dal mercato pari al 6,82% sui titoli italiani a 10 anni. In ascesa gli spread di Francia (167 ), Belgio (312) e Spagna (473).
Al di là dei dati altalenanti dei mercati, la domanda è se l’Italia uscirà dal debito in sei anni. Mi sembra giusto ricordare l’ammonimento di Angela Merkel nei confronti dell’Italia. “Bisogna smettere di vivere sui debiti”. A Monti il compito di riconquistare la fiducia dei mercati: “Spero che i prossimi tempi segnino dei punti alti per una vivace, costruttiva e continua partecipazione dell’Italia al futuro dell’Europa”. Le parole del presidente del Consiglio, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles al termine dell’incontro con il presidente della Commissione Ue, Jose’ Manuel Barroso. “La mia visione dell’Europa coincide con la visione italiana tradizionale dell’Europa col metodo comunitario che vede al centro il Parlamento, la Commissione, la Corte di giustizia. L’interesse italiano e’ che si sviluppi con metodo comunitario”. Per quanto riguarda gli eurobond : “Se questo dibattito si dovrà fare – ha dichiarato Merkel – sarebbe più appropriato farlo alla fine della crisi e quindi non penso che adesso sia il momento appropriato per discuterne”, in quanto soluzioni di lungo termine.
Giuseppina De Angelis
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