Edinson Cavani – al contrario di molti altri calciatori – è l’antidivo per eccellenza. L’attaccante uruguaiano alla mondanità preferisce una vita tranquilla, in cui hanno un ruolo centrale la famiglia – è sposato con Maria Soledad e papà del piccolo Bautista – e la grande fede in Dio. Cavani non ne fa parte in prima persona ma è molto vicino agli atleti di Cristo, un gruppo che comprende sportivi di diverse discipline che hanno in comune l’amore per Gesù e lo riconoscono come Guida e Salvatore della loro vita.
Fatto questo breve ritratto del Cavani uomo, soffermiamoci ora sul “matador” calciatore. Il ventiquattrenne di Salto inizia la sua carriera in Patria con la maglia del Danubio, dove tra giovanili e prima squadra gioca dal 2000 al 2006. A gennaio 2007 arriva per Edi il salto nel calcio europeo, ad aggiudicarsi le sue prestazioni è il Palermo di Maurizio Zamparini, uno che di talenti se ne intende.
Nei suoi primi sei mesi italiani, il giovane Cavani trova poco spazio riuscendo comunque a segnare due gol in sole sette presenze con i siciliani. Nelle tre successive stagioni in rosanero, riesce a conquistarsi il posto da titolare ma un pò perchè chiuso prima da Amauri e poi da Miccoli ed Hernandez, un pò perchè ha un fisico più da quattrocentista che da calciatore – che lo rende molto abile anche nei ripiegamenti e in fase di copertura – non viene quasi mai utilizzato nel ruolo di prima punta, venendo molto spesso relegato a giocare sulle fasce, molto lontano dalla porta.
La carriera di Cavani subisce una svolta nel luglio 2010, quando Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, lo preleva dal Palermo per circa diciotto milioni di euro. Il patron azzurro – con questo acquisto – esaudisce una richiesta specifica del suo tecnico Walter Mazzarri che ama giocare con un centravanti dinamico, capace di spaziare su tutto il fronte offensivo e aveva individuato proprio nell’uruguaiano l’attaccante che faceva al caso suo.
Tra l’ex palermitano e Napoli è amore a prima vista, la punta sudamericana strabilia in campo, con giocate e gol spettacolari e i napoletani ricoprono d’affetto lui e la sua famiglia. Il primo anno partenopeo del “matador” è da incorniciare e si conclude con numeri da record che dicono: 33 gol in gare ufficiali tra campionato ed Europa League (per essere precisi, le marcature sono 26 in Italia e 7 in Europa).
Anche la seconda annata napoletana inizia bene, con la tripletta che stende il Milan in campionato e due reti realizzate nelle sfide di Champions League contro Manchester City e Villarreal, partita in cui riceve un brutto colpo a una caviglia che lo costringe a saltare la successiva partita di campionato contro l’Inter. Qui inizia – per Edinson – l’unico piccolo periodo buio di quest’ultimo anno e mezzo. Al rientro in campo dopo l’infortunio, il numero sette azzurro stenta a ritrovare la forma migliore e fuori dal rettangolo verde è vittima di un furto nella sua villa di Lucrino, frazione di Pozzuoli.
I veri fuoriclasse si vedono però nei momenti decisivi. Giungiamo al 22 novembre 2011, quando al “San Paolo” è in programma una sfida decisiva per il passaggio del turno in Champions League, avversario ancora il Manchester City. Cavani decide la partita con una splendida doppietta e continua il suo momento positivo segnando prima all’Atalanta e poi al Lecce, due reti, in campionato.
CAVANI E LA NAZIONALE – Dopo aver fatto tutta la trafila delle Nazionali giovanili, Cavani debutta nella Nazionale Maggiore uruguaiana il 7 febbraio 2008, in un’amichevole contro la Colombia, in cui firma anche un gol. A giugno dello scorso anno viene convocato dal CT Tabarez per il Mondiale di “Sud Africa 2010″, dove realizza una rete nella finale valida per il terzo e quarto posto, contro la Germania. Nel luglio scorso contribuisce alla vittoria uruguaiana in Coppa America, anche se un infortunio – subìto nel corso della manifestazione – ne limita il rendimento personale.
Stefano Boggia
Riproduzione Riservata ®