Le femminucce battono i maschietti per 4 a 3. Il colore del fiocco è un dato fondamentale per le prime nascite del 2012, ma mai quanto la nazionalità. Sembra, infatti, che la maggior parte dei bambini nati alla mezzanotte del primo giorno dell’anno siano figli di coppie miste o immigrati.
Linda, Sofia e Tawka hanno “combattuto” per conquistare il primato. La prima ha visto la luce pochi secondi dopo la mezzanotte. Sofia – di origini vietnamite -, infatti, ha ricevuto il saluto del sindaco Alemanno all’ospedale San Filippo Neri per aver inaugurato il 2012 della città con uno splendido fiocco rosa. Linda, tunisina, ha aspettato sei minuti per emettere il suo primo vagito bolognese al policlinico Sant’Orsola. Torinese è, invece, la nascita di Tawka, figlia – anche lei – di immigrati tunisini. Alle 01:42 ha reso felici i genitori all’ospedale Sant’Anna con un peso di oltre quattro chili.
Vorremmo poterli ricordare tutti – italiani, figli di immigrati o coppie miste. Tutti meriterebbero di essere citati per la speranza che hanno dato all’Italia e ai loro genitori. La prima valdostana è stata Beatrice Pastè, neonata di mamma romena e papà di Chivasso. A Milano, tra i primi, c’è stata anche Mia Zarate, figlia del giocatore dell’Inter. A Savona, invece, è arrivato a dare gioia Ergi di oltre tre chili da una coppia albanese all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Il maschietto che detiene il primato in Italia è Giovanni, nato a Bari, da mamma pugliese e papà marocchino. Questo piccolo bambino non ha potuto sentire il calore del padre perché bloccato per un visto mancante. Sono tanti, sono davvero tanti i vagiti di questo 2012 “difficoltoso” per l’Italia. Segno di speranza, di rinascita.
Sicuramente i figli di immigrati e coppie miste hanno posto l’accento su una grave lacuna del governo italiano. Come ha specificato anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso del suo discorso di fine anno – i diritti dei bambini nati nel BelPaese da coppie straniere non sono meno importanti rispetto a quelli nati da genitori italiani. Non ci può essere altra cittadinanza, se non quella italiana, per questi bambini. Non a caso siamo un Paese multirazziale ed è proprio il boom di nascite “straniere” la spinta dimostrativa affinché vengano accelerate alcune manovre per i diritti di cittadinanza di questi piccoli nuovi arrivati. Già il 22 Novembre dell’anno appena trascorso, Napolitano si era pronunciato. “Non credo che il mare tempestoso sia diventato una tavola. È ancora un po’ mosso, ma credo vi siano le condizioni per una maggiore obiettività e serenità nel confronto fra le forze politiche. Forse ora è possibile affrontare temi come quelli di una legge quadro sui rapporti fra le minoranze religiose e lo Stato e il diritto di cittadinanza di chi vive in Italia ed è nato da immigrati”. A distanza di più di un mese, ancora non si è giunti ad un accordo.
Roberta Santoro
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