Sale ancora il bilancio delle vittime del naufragio della nave da crociera Costa Concordia. Dopo il ritrovamento ieri pomeriggio di due cadaveri, di un italiano e uno spagnolo, nella notte i vigili del fuoco hanno ritrovato privo di vita un altro dei passeggeri dati per dispersi. Il corpo della sesta vittima si trovava nel secondo ponte, in una parte non sommersa dall’acqua, e indosso aveva ancora il giubbotto di salvataggio. Le operazioni di soccorso procedono ormai senza sosta da più di due giorni, complicate in queste ore dal peggioramento delle condizioni meteo, ma col passare del tempo le speranze di ritrovare in vita altri superstiti si fanno sempre più flebili. Il numero delle persone che mancano ancora all’appello sono 16: dieci croceristi – fra i quali anche una bambina di cinque anni e il suo papà – e sei membri dell’equipaggio.
Al momento il pericolo maggiore è rappresentato dalle condizioni meteo in rapido peggioramento. La nave si trova in una posizione precaria, incagliata in una secca di 30 metri di profondità ma molto vicina ad uno strapiombo marino di 70 metri. Il timore è che la forti mareggiate prevista nei prossimi giorni possano provocare uno spostamento del relitto facendolo sprofondare e a quel punto finirebbe qualsiasi speranza di recuperare in vita altri eventuali superstiti ancora intrappolati nello scafo, ma anche di svuotare le 2400 tonnellate di carburante dalla nave ed evitare così un disastro ambientale.
Intanto sul fronte delle indagini continua ad aggravarsi la posizione del comandante Francesco Schettino, in carcere con l’accusa di omicidio colposo plurimo, disastro e abbandono della nave. La scatola nera della nave avrebbe infatti già evidenziato uno scarto di un’ora fra il momento dell’impatto con lo scoglio alle 21,45 e l’allarme dato alla Guardia Costiera solo alle 22,43 e il fatto che al momento dell’impatto la Concordia era a soli 150 metri dalla riva.
Riproduzione Riservata ®