Ad una settimana dal disastro della Concordia, cresce l’allarme per il rischio ambientale. Al momento la priorità resta quella di ritrovare i corpi dei 20 dispersi, un’operazione che diventa via via sempre più pericolosa considerando il lento ma progressivo scivolamento della nave verso il fondo, e che risulta incompatibile con le operazioni per asportare il carburante. Sono infatti 2400 le tonnellate di combustibile presente nelle 23 cisterne della nave e che minaccia la costa dell’Arcipelago toscano. Per contenere l’eventuale fuoriuscita di carburante, la società olandese Smit and Salvage ha eseguito la posa di una cintura assorbente intorno al relitto della Costa Concordia ma secondo il commissario straordinario all’emergenza, Franco Gabrielli “la contaminazione dell’ambiente è già avvenuta”. “Noi siamo concentrati su quelle 2.400 tonnellate di carburante – ha detto oggi durante una conferenza stampa – ma non dobbiamo dimenticare che in quella nave ci sono olio, solventi, detersivi. Tutto ciò che serve a una cittadina di 4 mila persone”.
Intanto, sono riprese questa mattina – dopo un giorno di interruzione causato dai movimenti della nave – le ricerche dei dispersi nel naufragio della Costa Concordia. I palombari della Marina militare hanno rinvenuto il cadavere di una donna, in avanzato stato di decomposizione, nel ponte 5 a poppa della nave. Il bilancio sale così a 12 morti e 20 dispersi. Durante le immersioni di quest’oggi i sommozzatori dei carabinieri hanno anche recuperato l’hard disk di bordo che contiene i video di telecamere che inquadravano varie parti della nave, compresa la plancia di comando. Se i dati saranno leggibili, il materiale risulterà fondamentale per chiarire dove fosse esattamente il comandante Francesco Schettino al momento della collisione e in quelli successivi, ma soprattutto se con lui c’era o no anche la ragazza moldava Domnica Cemortan. Sequestrate anche le valigie del capitano e il suo passaporto, oltre ad alcuni documenti consegnati alla Procura di Grosseto che oggi ha depositato al Tribunale del Riesame di Firenze il ricorso contro la decisione del Gip Montesarchio che ha concesso gli arresti domiciliari al comandante Schettino.
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