Le professioni legate al web 2.0, in particolare le professioni della comunicazione, nonostante la crisi, offrono opportunità interessanti soprattutto nella gestione dei profili aziendali di piccole e medie imprese sui social network. Acquisire competenze nel digital marketing, nella gestione dei profili aziendali sui social network e nella capacità di attrarre l’attenzione degli utenti web per incrementare i profitti, può essere la giusta soluzione per trovare un impiego.
Sir Richard Allan, direttore della politica per l’utilizzo di Facebook in Europa, ha detto che le aziende sono ora in grado di acquisire nuovi clienti ed essere più efficaci grazie al social network. Questo genererà maggiori entrate e, a sua volta, potrà generare un aumento del personale.
Dal rapporto d’indagine condotto da Deloitte, che misura il contributo del social network per l’occupazione e l’economia a livello europeo, apprendiamo che Facebook ha contribuito a generare oltre 230mila posti di lavoro con un apporto di circa 15.300 milioni di euro al Pil dell’UE. Solo in Italia, Facebook ha creato più di 34mila posti di lavoro dal nulla, e le sue attività arrivano a contribuire al Pil per 2,5 miliardi di euro.
Ma come avviene tutto ciò? Innanzitutto con la creazione di una community attraverso la fan page dell’azienda stessa. In secondo luogo con le inserzioni pubblicitarie. A livello europeo l’Italia si è piazzata al primo posto per business partecipation. Tutto ciò sembra paradossale : un Paese che arranca in altri campi ma che nel 2.0 è tra i primi posti a livello mondiale; Dunque l’uso dei social network non come una perdita di tempo ma come nuovo modo per intercettare clienti e vendere prodotti.
Per questo Febbraio 2012, saranno tantissime le novità per il colosso di Zuckerberg: Finora, l’adozione del Diario (Timeline) è stata facoltativa, ma nelle prossime settimane sarà estesa a tutti. Gli utenti riceveranno una comunicazione e avranno sette giorni per rendere pubbliche le proprie modifiche.
Ma i riflettori rimangono sul social network soprattutto per il processo che porterà Facebook alla possibile quotazione in Borsa. Dal Wall Street Journal apprendiamo che il social network presenterà richiesta per l’offerta pubblica iniziale (ipo). Non è ancora chiaro, secondo il New York Post, se la quotazione definitiva avverrà sul Nasdaq o sul Nyse.
Giusy De Angelis
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