Mentre Standard and Poor’s boccia Atene assegnandole una SD, che sta per default selettivo o parziale, Bundestag vota si al pacchetto salva-Grecia senza maggioranza del cancelliere Merkel. Il secondo piano di aiuti alla Grecia da 130 mld è stato approvato dal Parlamento tedesco ma ha messo in luce malumori nella coalizione.
Dei 630 parlamentari tedeschi 496 hanno votato a favore, 90 contro e 5 si sono astenuti. Per il Tagesspiegel invece la maggioranza del governo tecnicamente c’è stata, visto l’alto numero di assenti. Fatto sta che sono venuti a mancare 7 sì. Questo non indebolisce la Merkel, rafforzata proprio dalla sua gestione della crisi.
La cancelliera ha ribadito che se fallisce l’euro fallisce l’Europa, e se vince l’euro vince l’Europa. Infatti un fallimento incontrollato della Grecia avrebbe conseguenze incalcolabili anche per i tedeschi. Sulla salvezza della Grecia, ha continuato la Merkel, non c’è garanzia di successo al 100% e non è un segreto che alcuni ministri tedeschi abbiano espresso forti dubbi sul fatto che il nuovo prestito accordato dall’Eurogruppo alla Grecia basti a tirarla fuori dai guai. Tuttavia le opportunità sono più grandi dei rischi nel nuovo mega-prestito ad Atene e la Merkel ha anche respinto gli inviti pressanti arrivati dal G20 a costruire uno scudo anticrisi credibile, rafforzando il salva-Stati da 500 miliardi di euro.
La cancelliera si è anche soffermata sui passi avanti fatti dai diversi paesi dell’euro più colpiti dalla crisi. Dell’Italia ha citato le misure di risparmio che porteranno al pareggio di bilancio già l’anno prossimo, le riforme strutturali che stimoleranno produttività e competitività, e le liberalizzazioni.
Giuseppina De Angelis
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