Stazionarie ma con lievi segni di miglioramento. Sono queste le condizioni cliniche di Luca Abbà, il manifestante No Tav ricoverato al Cto di Torino dopo essere stato folgorato, lunedì scorso, da un traliccio dell’alta tensione nei pressi del cantiere di Chiomonte, sul quale era salito per protestare contro l’ampliamento del cantiere Tav nella Val di Susa. Abbà ha risposto agli stimoli dei medici muovendo le gambe. “Luca Abbà è stato sottoposto a un intervento di chirurgia plastica muscolare al fine di ridurre e conseguenze della scarica elettrica. – spiega Maurizio Berardino, primario del reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale torinese -. Il quadro generale ha confermato la tendenza al miglioramento della funzione renale e respiratoria. La risonanza magnetica – continua – eseguita ha permesso di valutare l’entità del danno da folgorazione, che ha interessato soprattutto il braccio destro, danneggiato nella componente muscolare e nervosa, e la gamba destra, che ha riportato soltanto danni muscolari”. La prognosi tuttavia resta riservata. Abbà resterà in coma farmacologico per l’intera settimana.
In Valsusa, dopo i blocchi e i roghi notturni sulla A32, e l’aggressione ad alcuni giornalisti, la situazione sembra essere più tranquilla. Ma le polemiche sulla costruzione della linea veloce Torino-Lione non si placano. In serata è convocata a Bussoleno un’assemblea dei No Tav. La riunione servirà a decidere se convocare uno sciopero generale in Valle. D’altra parte il governo tira dritto compatto. Nel pomeriggio, il premier Mario Monti ha presieduto un vertice a Palazzo Chigi per verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Alla riunione hanno preso parte il ministro dello Sviluppo Economico, Trasporti e Infrastrutture, Corrado Passera; il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà; il commissario straordinario di governo, Mario Virano e il ministro degll’Interno, Anna Maria Cancellieri che stamattina, intervenendo a Radio Anch’io ha ribadito che «Margini non ce ne sono: l’opera è di valore fondamentale per il Paese, e non solo per il Piemonte e fa parte di impegni presi con il l’Europa. Non ci sono spazi». Si tratta di un’ «opera inderogabile, e quindi si andrà avanti».
Riproduzione Riservata ®