Con oltre il 60% di voti – al 50% di schede scrutinate – Vladimir Putin vince al primo turno le elezioni presidenziali in Russia, assicurandosi il terzo mandato al Cremlino. Vittoria scontata, ma non c’è stato quel largo consenso che aveva caratterizzato in passato l’elezione a Presidente dell’ex agente del Kgb. Alle presidenziali del 2004 infatti, Putin aveva ottenuto il 71,3%, quasi un plebiscito. “Vi avevo promesso di vincere, e noi abbiamo vinto in una lotta aperta e onesta. Gloria alla Russia”, ha detto un Putin commosso ai più di centomila sostenitori radunatisi al Maneggio, sotto le mura del Cremlino, subito dopo aver avuto la certezza della vittoria, peraltro aspramente criticata dagli oppositori. Il leader comunista Ghennadi Ziuganov – secondo con il 17,1% di voti – parla di brogli elettorali. “Io non posso riconoscere queste elezioni come oneste, libere e dignitose”, ha detto in un’intervista televisiva, aggiungendo di non voler riconoscere il risultato uscito dalle urne. Stessi toni per l’ex presidente dell’Urss, Mikhail Gorbaciov: “Ci sono grandi dubbi che il risultato del voto rifletta gli umori reali della società”, dice Gorbaciov. “Tuttavia – aggiunge – se non ci sono prove documentali delle falsificazioni di massa è difficile parlarne”.
In attesa dei risultati definitivi, previsti per domani, la città di Mosca è blindata dalle forze dell’ordine. Più di 38mila sono gli agenti di polizia dispiegati solo nella capitale, di cui 6500 chiamati all’ultimo momento in vista delle manifestazioni di protesta post-voto. Tra questa sera e domani ne sono previste 26, tra cui quella di domani indetta in piazza Pushkinskaj (alle 19 ora locale, le 16 in Italia) dal movimento di opposizione “Per elezioni oneste” che da dicembre si batte per ottenere riforme politiche e l’uscita di scena di Putin.
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