I dati riportati dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps), ci informano che negli ultimi mesi le aziende del nostro paese hanno chiesto l’autorizzazione per 82 milioni di ore cig, registrando un aumento del 49,1% rispetto ai 55 milioni di Gennaio e del 16,8% nel mese di Febbraio 2011. Complessivamente sono state autorizzate dalle aziende 136,9 milioni di ore di cassa integrazione rispetto alle 130,2 milioni del 2011.
In una nota dell’Inps si legge che «Il dato di Febbraio 2012, fa registrare un’ inversione di tendenza rispetto all’ultimo quadrimestre, in cui il numero di ore autorizzate è costantemente diminuito, sia in termini assoluti, sia in confronto agli stessi mesi dell’anno precedente».
Il maggior numero di ore di cassa integrazione ordinaria è stato impiegato nel settore industriale, in crescita del 56% rispetto allo scorso anno, mentre per quelle del settore edile si registra un calo del 21,5%.
I calcoli riportati questa mattina da Eurostat, confermano una notevole diminuzione del Prodotto interno lordo (0,3%) nell’Eurozona e nell’Ue a 27 paesi. La situazione in Italia è quella più allarmante (-0,7%). Già nel trimestre precedente, mentre in Europa si registrava un miglioramento dello 0,1% e 0,3%, il Pil italiano subiva un calo dello 0,2%.
Con la cassa integrazione in continua impennata, aumentano anche le richieste di disoccupazione, precisamente 126.569, cioè il 13,4% in più rispetto all’anno scorso (111.536). Cresce il numero di disoccupati, soprattutto fra i giovani laureati, non solo triennali ma anche specialistici in medicina, architettura, veterinaria e giurisprudenza, o addirittura in settori più propizi all’inserimento nel mercato del lavoro, come ingegneria. Secondo le stime Istat, “il tasso di disoccupazione non è mai stato così alto, come in quest’ultimo periodo”.
L’ultimo rapporto dell’Almalaurea ci mostra che il titolo universitario sta perdendo parte della propria efficacia, in particolare per quanto riguarda l’applicazione delle conoscenze acquisite durante il corso degli studi, nel mondo del lavoro. Il senso di disagio aumenta nella vita dei giovani e con questo, aumenta anche la sfiducia nel trovare un lavoro gratificante. Chi riesce a trovarne uno si trova a fare i conti con la precarietà oltre che con i redditi sempre più bassi. Sono sempre di più infatti, i contratti a tempo determinato e interinale o del lavoro nero. In poche parole il lavoro fisso è ormai un miraggio.
Anna Panarella
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