Il presidente del consiglio regionale, Davide Boni è indagato per corruzione per una presunta somma di denaro superiore al milione di euro che avrebbe percepito illecitamente “per il bene della Lega”. I soldi venivano consegnati in contanti, in pratiche buste consegnate direttamente negli uffici del Pirellone. Secondo la Procura di Milano, Davide Boni e il capo della sua segreteria, Dario Ghezzi, avrebbero gestito un giro di “mazzette” tra il 2008 e il 2010, quando Boni era assessore regionale all’Edilizia e al Territorio. I soldi sarebbero serviti per favorire alcuni imprenditori nella costruzione di centri commerciali, in diverse aree di Milano e dell’hinterland. I soldi quindi non sarebbero finiti nelle tasche dei due, ma -secondo quanto rilasciato dagli inquirenti- a finanziare le iniziative estemporanee della Lega.
Intanto Davide Boni commenta: “Sono sereno e confermo la mia piena disponibilità a chiarire la mia posizione e la mia estraneità con gli organi inquirenti, in modo da poter fare piena luce sulla vicenda nei tempi più rapidi possibili”. Il caso ha già scatento il caos, soprattutto nel centro sinistra che chiede lo scioglimento del consiglio e nuove elezioni. Fra gli altri indagati troviamo l’immobirialista Luigi Zunino, l’imprenditore Francesco Monastero, il consigliere provinciale leghista Marco Paoletti, l’ex sindaco Pdl di Cassano D’Adda Edoardo Sala, l’architetto Michele Ugliola e suo cognato Gilberto Leuci.
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