Dopo la bufera Belsito che nelle ultime settimane si è abbattuta sulla Lega Nord, stamane Renzo Bossi ha mantenuto la promessa fatta lunedì. Dopo quasi due anni, lascia la poltrona di consigliere regionale in Lombardia. Poco fa ha formalizzato le sue dimissioni davanti al presidente del gruppo della Lega, Stefano Galli, ma sarà la seduta di martedì prossimo a ratificarle. Stessa decisione che qualche giorno fa ha preso anche suo padre, Umberto Bossi, leader del partito che a vent’anni esatti dalle elezioni del 1992, ha deciso di dimettersi “per il bene della Lega”, precisando: “Nessuno mi ha chiesto le dimissioni. L’ho deciso io, perché ero di intralcio ma il fatto che abbia dato le dimissioni non vuol dire che io scompaia”.
Bossi jr. ha spiegato le motivazioni della sua scelta in una lettera aperta ai militanti della Lega sul quotidiano Brescia Oggi in cui sottolinea: “Non faccio mistero di come il cognome che porto mi abbia aiutato. Ma mi ha anche gettato in prima linea e costretto a dimostrare ogni giorno che le 13mila preferenze prese sul territorio erano frutto della mia passione politica e non del nepotismo di cui mio padre, la cui unica colpa è quella di aver dato un’anima alla Padania, è stato più volte accusato”. Difficile da credere visto che la serie di insuccessi nella sua carriera scolastica non ha mai palesato una particolare attitudine alla vita politica. Inoltre la candidatura a soli 22 anni, ha destato ulteriori sospetti in materia di favoritismo. Insomma, una bella sconfitta per la Lega, il partito che promise di marciare su Roma per distruggere la Casta e i privilegi.
In questi giorni, i pm di Milano hanno ricevuto negli uffici della Rcs, il video pubblicato da Alessandro Marmello, l’autista e bodyguard di Renzo Bossi, nel quale viene filmato un esplicito passaggio di denaro da Marmello al “Trota”. Secondo alcuni, sarebbe questo il motivo per cui Bossi jr. ha preso la decisione di abbandonare la sua comoda poltrona, pur non essendo infatti, indagato per la gestione dei rimborsi elettorali. In realtà Bossi jr. smentisce affermando:“Lascio senza che nessuno me l’abbia chiesto, faccio un passo indietro in questo momento di difficoltà, do l’esempio. Sono sereno, in consiglio regionale negli ultimi mesi ci sono state diverse vicende giudiziarie che hanno portato a indagare più di una persona, io non lo sono ma credo sia giusto e opportuno in questo momento per il mio movimento, fare un passo indietro”.
Intanto emergono nuovi particolari dalle indagini delle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria, alle quali si aggiunge anche quella di Genova: quello dei 4,5 milioni di euro che l’ex tesoriere indagato della Lega Francesco Belsito ha cercato di depositare su una banca tanzaniana furono in realtà soltanto un tentativo di investimento. Infatti l’istituto di credito, probabilmente per una questione di trasparenza bancaria, ha restituito i fondi al mittente, dopo averli congelati per un mese, cioé li ha rimandati sul conto del Carroccio presso la banca Aletti, senza procedere con l’investimento. Mentre si aspettano nuovi riscontri, Roberto Maroni commenta su Facebook, le ultime decisioni prese dalla famiglia Bossi: “Primo atto delle pulizie di primavera, ma non basta di certo. Adesso avanti tutta!”
Anna Panarella
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