Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani detenuti in India da quasi due mesi per l’uccisione di due pescatori, scambiati per pirati a largo delle coste indiane, quando i due militari erano a bordo della nave Enrica Lexie di proprietà della società di navigazione F.lli D’Amato di Napoli, resteranno in carcere fino al 30 aprile. La decisione è del tribunale di Kollam che ha prolungato quindi di due settimane, stando a quanto riferisce il sito indiano Ibn, la detenzione dei due militari.
Nei giorni scorsi la stampa indiana aveva riportato indiscrezioni secondo le quali dalla perizia balistica effettuata dal laboratorio scientifico della polizia di Kerala è emerso che per sparare contro i pescatori, il 15 febbraio scorso, sarebbero stati usati due fucili Beretta Arx 160 in dotazione al regimento San Marco.
Il caso dei marò italiani, intanto, è arrivato anche sul tavolo del G8 di Washington. Giulio Terzi, ministro degli Esteri, è riuscito a far riaffermare, nel documento finale della riunione, il principio che attribuisce alla bandiera delle navi il diritto di giurisdizione in caso di incidenti in acque internazionali, specialmente quando trattasi di pirateria.
Al termine del vertice lo stesso Terzi ha ammesso di aver raccolto “una piena comprensione e condivisione dei principi che l’Italia afferma in maniera inequivocabile in questa vicenda”.
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