Questa mattina, la Polizia di Stato ha arrestato Mohamed Jarmoune, un cittadino marrocchino di 20 anni accusato di svolgere attività di addestramento all’uso di armi e di esplosivi per finalità di terrorismo. L’operazione è stata condotta dal Servizio Centrale Antiterrorismo e dalle Digos delle Questure di Cagliari e Brescia, grazie anche al controllo di numerosi siti web che ospitano discussioni e diffondono documenti su tematiche jihadiste. Dai messaggi intercettati dalla Polizia, la sua era una vera è propria “missione” ed era inoltre riuscito a trovare una serie di simpatizzanti a cui dava delle informazioni, non solo virtuali, ma anche pratiche.
Gli inquirenti hanno scoperto sul suo computer dei documenti in cui progettava degli attentati; tra questi aveva studiato nei dettagli come violare le misure di sicurezza del Tempio ebraico di Milano, in via della Guastalla, indicando in una sorta di «sopralluogo virtuale» le possibili vie d’accesso e le misure di sorveglianza. Secondo Claudio Galzerano, il dirigente della divisione antiterrorismo internazionale della Dccp/Ucigos, Mohamed Jarmoune sarebbe «un mago del computer, una sorta di hacker radicalizzatosi su Internet, al di fuori del circuito delle moschee. Inoltre, alle sue pagine internet vi si accedeva solo attraverso un complicato sistema di controlli e passaggi che lo stesso arrestato aveva messo in piedi».
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