Attacco a consolato Usa in Libia: morti ambasciatore e 3 funzionari

Nell’attacco di ieri sera al consolato Usa di Bengasi, in Libia, sono morti l’ambasciatore americano, Chris Stevens, e tre funzionari della sede diplomatica

Nell’attacco di ieri sera al consolato Usa di Bengasi, in Libia, sono morti l’ambasciatore americano, Chris Stevens, e tre funzionari della sede diplomatica. La notizia, diffusa dalla tv satellitare araba al-Jazeera, è stata confermata dal ministero libico dell’Interno. Lo riferisce il sito del quotidiano britannico The Guardian, senza fornire per il momento ulteriori dettagli.

L’attacco è stato organizzato da un gruppo di manifestanti che protestavano contro un film ‘blasfemo’ sulla vita del profeta Maometto prodotto negli Usa. La notizia della morte dell’ambasciatore non trova finora conferme ufficiali e fino a stamattina si parlava di un solo cittadino americano ucciso nell’attacco.

L’ambasciatore sarebbe morto per asfissia a causa di un incendio scoppiato nella sede del consolato di Bengasi dopo l’attacco. Lo riferisce il corrispondente della tv satellitare al-Jazeera, secondo il quale anche due marines americani sono morti, nel tentativo di proteggere il consolato.

Al-Jazeera attribuisce la notizia della morte dell’ambasciatore a fonti della sicurezza e spiega che il diplomatico si trovava a Bengasi per una breve visita.

Oltre a lui sono morti due uomini della sicurezza, anche loro cittadini Usa, che accompagnavano Stevens da Tripoli. Un quarto morto è un impiegato del consolato, la cui nazionalità al momento non è chiara.

Si contano infine due feriti. I quattro cadaveri sono stati trasferiti presso l’aeroporto internazionale di Bengasi. Da lì saranno trasportati a Tripoli e quindi presso una base americana in Germania.

L’ambasciata statunitense in Libia, riferisce la tv satellitare, ha deciso di avviare le procedure di evacuare del suo consolato a Bengasi e di trasferire via aerea a Tripoli i 35 funzionari che vi lavorano.

In una conferenza stampa a Tripoli il sottosegretario libico all’Interno, Walis al-Sharif, ha detto che nell’attacco di ieri sera ci sarebbe un coinvolgimento dei sostenitori di Muammar Gheddafi. A suo giudizio, l’ira dei sostenitori dell’ex leader libico è stata scatenata dall’arresto di Abdullah al-Senussi, consegnato la scorsa settimana dalle autorità mauritane.

Il personale della sicurezza del consolato, ha continuato, avrebbe aperto il fuoco contro i manifestanti radunatisi nei pressi dell’edificio ieri sera e questo avrebbe reso il clima più teso, spingendo i manifestanti ad attaccare.

 Secondo il sottosegretario, il consolato americano era stato avvisato della presenza di uomini armati tra i manifestanti. Per questo gli era stato chiesto di ritirare i suoi uomini della sicurezza, vista la sproporzione rispetto al numero di manifestanti. L’avvertimento non sarebbe però stato preso in considerazione.

Le autorità libiche, ha poi riferito, hanno rafforzato le misure di sicurezza nei pressi dei consolati occidentali a Bengasi.

Il segretario di stato americano, Hillary Clinton, riporta il Washington Post, ha dichiarato: ”Condanno con la massima fermezza l’attacco alla nostra missione a Bengasi”. ”Abbiamo il cuore spezzato da questa terribile perdita. Il nostro pensiero e le nostre preghiere sono rivolti alla sua famiglia (dell’ambasciatore Stevens, ndr) e a tutti coloro che sono rimasti coinvolti nell’attacco”, ha concluso.

Sui principali social-network iniziano a circolare le prime immagini dell’uccisione di Chris Stevens. Un’immagine più volte postata dagli utenti di Twitter mostra il corpo privo di vita dell’uomo portato a braccio da alcune persone. La foto è un fermo immagine ripreso da un servizio di un notiziario arabo. Gli utenti dei social-network ricordano Stevens con un’altra fotografia che sta facendo il giro del web, che ritrae il diplomatico mentre mangia in compagnia i tipici bazeen libici.

Fonte: adnkronos.com

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