I cittadini devono poter eleggere direttamente il Presidente della Repubblica sul modello francese. Silvio Berlusconi e Angelino Alfano lanciano la “grande novità”, annunciata alla vigilia delle amministrative.
Durante una conferenza stampa al Senato, l’ex Presidente del Consiglio ha spiegato che c’è “il desiderio di approfondire quello che da 30 anni si è portato sui tavoli della riforma costituzionale e cioè la possibilità che siano i cittadini a decidere il Presidente della Repubblica”.
“Abbiamo deciso di compiere il gesto ardito – ha aggiunto l’ex Premier – di presentare al Paese alla maggioranza e all’opposizione una possibilità di modernizzazione, dando la possibilità di incidere direttamente attraverso elezioni primarie sulla scelta del Presidente. Vogliamo seguire Parigi o Atene? La risposta è ovvia”, ha puntualizzato Berlusconi, per il quale è arrivato il momento che “siano i cittadini a decidere con il loro voto il Presidente della Repubblica. La proposta sarà presentata in aula al Senato la prossima settimana. Ci sono i tempi per questa innovazione” prima della fine della legislatura, ha aggiunto il Cavaliere.
Silvio Berlusconi potrebbe candidarsi alla presidenza della Repubblica se così vorrà il Pdl. “Farò quello che mi chiederà il Popolo della libertà”, ha infatti risposto l’ex Presidente del Consiglio ad una domanda su una sua possibile candidatura al Quirinale. E Alfano ha aggiunto: “Il Pdl si riunirà e farà la scelta migliore per il Paese”.
Vicino alle primarie, a detta di Berlusconi si tratta di permettere ai cittadini di fare “scelte sui contenuti del programma e di portare il Paese fuori dalle secche della impossibilità di governare con efficacia una situazione di grande difficoltà e profonda crisi”. L’ex Premier ha poi spiegato che “abbiamo lasciato il governo perché ci era parso necessario lasciare il posto ad un governo tecnico che avrebbe consentito un incontro tra maggioranza e opposizione ad un tavolo per arrivare in un tempio rapido una trattativa circa i cambiamenti istituzionale per il Paese e una riforma della Costituzione”.
Le ultime elezioni hanno segnato una pesantissima disfatta per il Pdl, che anche ai ballottaggi ha perso in quelle che sono sue roccaforti quali Lucca, Monza e Como. In totale, da Nord a Sud, il centrodestra amministra 65 comuni in meno dopo l’ultima tornata elettorale.
A Parma, dove ha stravinto il candidato del Movimento 5 Stelle Federico Pizzarotti, il Pdl non ha ottenuto nemmeno un seggio. A Palermo soltanto 3, a Genova 4, a L’Aquila solo uno.
La pesante sconfitta ha avuto inevitabili strascichi nel partito. Pochi giorni fa uno dei tre coordinatori del Pdl, Sandro Bondi, ha rassegnato le dimissioni, poi respinte da Berlusconi e Alfano, che hanno poi accusato i media di voler delegittimare il partito. Sempre nella medesima giornata l’ex Premier aveva assicurato di escludere una sua ricandidatura a Presidente del Consiglio, mentre sul Pdl aveva detto: “Stiamo ragionando su cosa fare”.
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