Abbiamo già discusso abbastanza del quadro “complicato ed incerto” dovuto ai risultati delle ultime elezioni politiche in Italia, ma cosa accade adesso a distanza di una settimana dal verdetto finale? Sicuramente abbiamo stabilito un punto chiave: ognuna delle parti interessate deve assumersi le proprie responsabilità per ristabilire l’ordine in un paese in cui regna il caos totale. Per il popolo degli elettori italiani, la soluzione più ovvia per ottenere dei risultati efficaci (come ad esempio cambiare la legge elettorale, mettere mano sul conflitto d’interessi e procedere col taglio drastico della politica), è quella di concretizzare l’ accordo fra Bersani e Grillo e fare in modo i due procedano uniti verso il cambiamento. Sullo sfondo, la profonda disaffezione degli italiani verso una politica che pare abbia perso di vista l’obiettivo principale comune: fare pulizia, ripristinare l’ordine, restituire il cambiamento che aspettiamo con ansia.
Pier Luigi Bersani precisa che l’Italia si trova ancora in una situazione drammatica ma propone alcuni punti importanti che il governo presenterà in Parlamento con un programma limitato: una legge contro la corruzione, una contro il conflitto di interessi, una dedicata ai costi della politica; un’altra dedicata agli interventi sull’economia verde e sull’urgenza sociale. Per il segretario del Pd altri temi centrali sono i diritti civili, i diritti degli omosessuali e la scuola. Grillo da parte sua, ci tiene a sottolineare l’importanza di alcune altre problematiche come la depenalizzazione della querela per diffamazione, l’introduzione del reato di strage per danni sensibili e diffusi causati dalle politiche locali e nazionali che comportano malattie e decessi nei cittadini nei confronti degli amministratori pubblici, la graduale abolizione dei libri di scuola stampati, l’abolizione del valore legale dei titoli di studio, finanziamenti solo alla scuola pubblica. Fra i tanti punti simili del programma Bersani e del programma Grillo, compaiono ad ogni modo delle importanti diversità che difficilmente verranno superate, una di queste è la TAV Torino-Lione per la quale Grillo è assolutamente contrario, mentre il Pd a favore.
E poi c’è la questione europea: Grillo è favorevole a un referendum per la permanenza nell’area della moneta unica, mentre il Pd è contrario. Intanto sul fronte europeo, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, oltre a sottolineare le responsabilità e a sollecitare i partiti politici italiani, invitandoli a prendere delle decisioni concrete, ha dichiarato “E’ difficile leggere il messaggio che proviene dal voto italiano, nell’Eurozona i paesi sono diversi tra loro, non trarrei conclusioni generali” relativamente alle politiche economiche e di consolidamenti seguite nell’area.
Per il momento si attende con impazienza l’incontro del 14 Marzo, organizzato da Monti e indirizzato “all’onorevole Pier Luigi Bersani, all’onorevole Silvio Berlusconi e al signor Beppe Grillo”. Il premier ha infatti invitato i leader delle coalizioni parlamentari a palazzo Chigi, per “incontri distinti” in vista del prossimo Consiglio europeo.
Anna Panarella
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