Non sono bastate le ordinanze di divieto di oltre 2000 sindaci, né i sequestri preventivi di botti illegali ad evitare che una notte di festa si trasformasse in una guerriglia urbana. E come ogni anno, il bilancio degli incidenti legati ai festeggiamenti per il Capodanno è pesante: due morti e 561 feriti, di cui 76 minori di appena 12 anni. Si tratta del bilancio peggiore dal 2001, quando le vittime furono solo 4. Diminuito il numero dei feriti in gravi condizioni con una prognosi di oltre 40 giorni (35 a fronte di 44), mentre sono 437 le persone arrestate o denunciate dalle forze dell’ordine in tutto il paese per la vendita di fuochi pirotecnici non a norma, si legge dai dati del dipartimento di pubblica sicurezza.
Roma e Napoli, le città dove si sono registrati gli incidenti più gravi. Nella capitale, l’esplosione di alcuni petardi all’interno di un appartamento del quartiere di San Basilio è costato la vita ad un uomo di 30 anni, Cristian Cataldi. Nella deflagrazione – amplificata dal gas fuoriuscito da una caldaia divelta dal muro -, ferita gravemente anche una bambina di 4 anni ricoverata in codice rosso all’ospedale Pertini. La vittima era un pregiudicato già denunciato in passato per possesso di materiale esplodente, tanto che pochi giorni fa nell’appartamento gli erano stati sequestrati 30 kg di esplosivo. Una vittima anche nel napoletano, dove un 38enne di Casandrino, Marco D’Apice, è stato colpito a morte da un proiettile vagante. Il bollettino del post Capodanno in Campania registra 111 feriti, dei quali 73 solo tra Napoli e provincia. Il più grave un 11enne con ustioni al volto.
Riproduzione Riservata ®