Tre portieri in conferenza stampa, tutti allo stesso tavolo, dal titolare Buffon, alla prima riserva De Sanctis, alla terza riserva Sirigu. Domenica si gioca Inghilterra-Italia a Kiev, quarti di finale dell’Europeo. I tre numeri uno la vedono così con una premessa di Buffon: «Devo ringraziare Giorgio Napolitano per le belle parole che ha usato nei nostri confronti. Ha visto la passione e l’amore con cui giochiamo e rappresentiamo la nostra nazione».
Cosa rappresenta per voi l’Inghilterra?
De Sanctis: «Non sono d’accordo con Bonucci che dice che siamo favoriti. Resto fiducioso perché possiamo battere l’Inghilterra, ha un valore altissimo, conosco bene Hodgson dai tempi di a Udine, posso immaginare che stia preparando molto bene la partita, soprattutto sul piano difensivo che sa fare molto bene».
Sirigu: «Sarà importante per tutt’e due le squadre, Inghilterra-Italia è una grande gara. Loro hanno grandi giocatori. Bisogna prenderla con le pinze, sarà molto delicata. E non so dire se siamo più forti noi» Buffon: «Ricordi storici ce ne sono, quello più forte è di Italia ‘90 anche se era per il 3° posto e poi le qualificazioni all’Europeo dove loro ci hanno preceduto, per me solo due amichevoli, tutt’e due vinte».
Ha ragione Bonucci? Siamo favoriti?
Buffon: «E’ la sua opinione e la rispetto. Noi mettiamo in equilibrio tutte le partite, sia che giochi con le più forti che con le più deboli. A fare la differenza saranno gli episodi».
Quali sono le certezze dell’Italia?
Buffon: «La certezza è che siamo fra le prime 8 ed è un buon traguardo in un girone che non era facile».
I calci rigore, cosa vi fa venire in mente?
Buffon: «Due volte ho vinto, una ho perso. Per le nostre coronarie sarebbe meglio chiudere prima, ma se si andrà ai rigori, ci andremo».
Come si trova con la difesa a 3 e con quella a 4?
Buffon: «Per me non cambia nulla, il portiere è un giocatore che si deve adattare alle caratteristiche della squadra. Non esiste differenza, speriamo che venga fatta la scelta migliore».
Lei ha detto che a volte non vince il più forte ma il più bravo
Buffon: «Sarà una partita equilibratissima e alla pari. La storia di questi ultimi anni dice che noi e loro siamo in cerca di conferme e di riprenderci un po’di prestigio che negli ultimi 3-4 anni è venuto un po’ meno».
Hart è fra i migliori portieri d’Europa?
Buffon: «Insieme a Neuer e Sirigu sono i tre portieri che possono segnare un’epoca molto importante nel calcio internazionale. La differenza fra essere un portiere normale e un campione sta in piccole cose, la prima è sbagliare meno possibile».
Aveva detto che non credeva di vincere l’Europeo…
Buffon: «Se avessi detto il contrario sarei stato da ricoverare. Di fronte a Spagna e Germania esporsi in modo così perentorio è da presuntuoso. La Spagna è due spanne sopra, la Germania una spanna sopra, questa è la verità, lo sapete anche voi».
Italia e Inghilterra sono arrivate all’Europeo in mezzo a tante difficoltà: è stata una motivazione in più?
Buffon: «Noi le difficoltà ce l’abbiamo quasi sempre, il nostro calcio non è mai in una situazione di serenità totale, siamo abituati a conviverci. Ma a noi interessava riscattare il Sudafrica e possibilmente stupire che significa non porsi limiti: sai che non sei il più forte ma quando vai in campio hai le stesse possibilità di vincere. Vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosi. Speriamo di essere all’altezza della situazione».
Qual è la prima cosa che vi viene in mente pensando a Rooney?
De Sanctis: «E’ uno di quei giocatori che per motivazioni potrebbe dare all’Inghilterra qualcosa in più, visto che è rientrato nell’ultima partita e ha fatto gol. Si sente in debito con i compagni. Sarà concentrato».
Sirigu: «Penso a un giocatore formidabile, completo, dopo Messi e Ronaldo c’è lui. Ha tutto, tiro da fuori, aiuta i compagni, acrobazia, colpi di testa».
Buffon: «E’ giusto quello che hanno detto i miei compagni. Per carisma è un trascinatore, con lui, Terry, Gerrard e Cole l’Inghilterra sa come si fa a vincere, questo può pesare».
Cassano ha detto che per lui il compagno più importante è stato Buffon
Buffon: «Con Antonio ci sono stima e amicizia calcistica, c’è molta affinità, a me piace la sua sana follia, il suo modo a volte stravagante e forte di esprimersi e dire le cose, il suo modo di rapportarsi con i compagni negli spogliatoi. Possiede dentro di sé doti di leadership importanti che nemmeno lui conosce, sia in campo che fuori è un vero valore aggiunto. Qualche anno fa potevo non pensarlo, ora, dopo tanti anni che lo conosco e dopo aver notato l’effetto che riesce a ottenere dalla squadra, posso dire che si sottovaluta troppo sotto l’aspetto della leadership».
Il Napoli ha affrontato due squadre inglesi, Manchester City e Chelsea
De Sanctis: «Hanno fisicità e temperamento, ne abbiamo già parlato fra noi. Possiamo contrastarli facendo una partita ordinata e giocando tecnicamente meglio rispetto a loro. Il Napoli aveva caratteristiche diverse da questa Nazionale».
Grecia-Germania, per chi tifa?
Buffon: «Ho cominciato nel Mondiale ‘82 a tifare Camerun, nel ‘90 Corea del Sud e poi di nuovo Camerun: mi schiero sempre dalla parte dei più deboli. Dal punto di vista sociale non ho la presunzione di poter dire che conosco le situazioni economiche dei due Stati e perché si sia creata tanta tensione».
Italia torna indietro, al suo vecchio calcio, quando trova difficoltà. Lo dice Sacchi.
«L’analisi di un maestro come Sacchi non è sbagliata. Le radici, le tradizioni e la storia che ci ha portato ad essere campioni del mondo e d’Europa, rispettati e alcune volte anche imitati, pesano sempre. Pensare di cambiare tutto in modo netto e definitivo in poco tempo è un’utopia. Quando sei in difficoltà, ti viene naturale rifugiarti nelle cose che conosci meglio, nelle tue caratteristiche».
L’Inghilterra è come il Chelsea?
De Sanctis: «Il Chelsea ha fatto partite difensive contro Barcellona e Bayern Monaco e Di Matteo l’ha fatto molto bene visti i risultati. Hodgson organizza bene la difesa. La fase offensiva si sviluppa sulle fasce laterali».
Al Paris Saint Germain ha mai parlato con Ancelotti del calcio inglese?
Sirigu: «Sì, mi ha parlato di un calcio diverso dal nostro, la tattica non è importante come da noi, ma conta di più il fisico. Mi viene in mente Gerrard».
I rigori: vi state già allenando?
«Stasera, con i miei compagni, guarderemo un video (Sirigu scoppia a ridere, ndr) e ci faremo un’idea più precisa».
Cosa potete dare a Napolitano? Lo inviterete più avanti?
Buffon: «Ci fanno molto piacere le sue parole. Una persona con un grande equilibrio come lui si esprime con parole entusiastiche e questo ci inorgoglisce e ci dà tanta forza. Lui sa che quando vuole è l’ospite più gradito. Si è creata, a pelle, una stima forte. Quello che possiamo dare a lui è quello che possiamo dare alla nostra nazione: l’orgoglio, la gioia e la felicità di poter essere rappresentati da dei ragazzi che per questa maglia farebbero qualsiasi cosa».
Fonte: corrieredellosport.it
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