Calcio, Giovinco: “La maglia azzurra ha un sapore particolare”

Sebastian Giovinco non vede l’ora di poter dimostrare tutto il suo talento con la maglia della Nazionale

Una stagione con 16 gol nel Parma e tanta voglia di stupire anche in questi Campionati Europei. Sebastian Giovinco non vede l’ora di poter dimostrare tutto il suo talento con la maglia della Nazionale. TREQUARTISTA E TRIDENTEIl piccolo gioiellino del Parma ammette che per l’Azzurro è pronto a tutto: “Il trequartista non è mai stato il mio ruolo, ma se Prandelli me lo dovesse chiedere sarei pronto a giocare anche lì. Il tridente non lo abbiamo mai provato in una partita vera, sicuramente è un’ipotesi affascinante, anche se a decidere chiaramente sarà il mister”. UNICO PENSIEROGiovinco ammette che in questo momento nella sua testa frulla un solo pensiero:“Ho giocato in maglia azzurra da sempre, con tutte le giovanili, e questa maglia ha un sapore particolare. Ora non voglio pensare al mercato, ma solamente alla competizione europea. Qui si respira un clima di entusiasmo e c’è la consapevolezza che questo gruppo può fare bene. Ci sono le basi per creare qualcosa di buono e c’è tanta voglia di lavorare”. BALOTELLI E CASSANOL’attaccante sorride quando qualcuno gli fa notare che si parla molto di Balotelli e Cassano e poco di lui:“A me va benissimo così. Mario e Antonio sono due talenti, è giusto che si parli di loro. Le differenze fra di loro sono che quando giochi con Antonio è lui che pensa a farti fare gol, con Mario invece devi essere un po’ te il rifinitore. Comunque è un piacere giocare con entrambi”. FISICOLa punta ammette che un po’ di pregiudizio sulla sua statura in passato ci sia stato:“E’ inutile nascondersi. Per me non è mai stato un problema, per fortuna c’è chi ha creduto in me e ha messo da parte il fisico, come ad esempio Prandelli, che ha avuto il merito di guardare più alla qualità che alla prestanza fisica. Anche il Barcellona ha dimostrato che il fisico può anche non contare e che spesso è più importante la qualità”. ESPERIENZANon è d’accordo con chi dice che l’inesperienza possa essere solo un aspetto negativo:“Il fatto di aver giocato poco a livello internazionale per molti di noi può avere pro e contro. Prima o poi per tutti arriva il momento di giocare e di fare esperienza. Per quanto riguarda i pro abbiamo dalla nostra l’entusiasmo e la voglia di vivere questa avventura”.

Fonte: Figc.it

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