C’era una volta il calcio inglese, quello del campionato più bello e spettacolare, quello in cui le squadre non fanno mai un passaggio indietro, neanche se vincono 4-0, quello insomma giocato dagli “inventori” del calcio moderno.
Tutte definizioni che lasciano il tempo che trovano, certo, ma che avrebbero trovato spazio sui giornali inglesi se, come spesso è capitato per carità, le squadre inglesi avrebbero avuto la meglio su quelle italiane nell’attuale turno di Champions. Dopo Milan – Arsenal 4-0 e Napoli – Chealsea 3-1, invece, il calcio inglese ne esce ridimensionato e i giornali d’oltre Manica non hanno potuto fare altro che documentare quello che è successo e prendere atto che le compagini italiane sono state più brave ad interpretare le gare in questione.
La festa del San Paolo del Napoli contro il Chelsea, che segue di sette giorni il successo del Milan a San Siro contro l’Arsenal, ha riaperto il dibattito su quale sia il campionato più bello e su quale calcio esprima le compagini migliori. Domande che, a pensarci bene davvero futili, se è vero, e lo è senza ombra di dubbio, che nel calcio conta solo il risultato.
Piuttosto allora, a vedere certe partite di Premier League, in cui le grandi contro le piccole riescono a vincere in goleada in scioltezza, succede anche in Spagna e in altri campionati, non si può non confrontare la cosa con il fatto che spesso invece le grandi di casa nostra faticano e non poco contro le cosiddette piccole. Non è catenaccio però, bensì si tratta di quell’attenzione tattica che da noi ogni allenatore professa e che porta ogni squadra a preparare le partite nel miglior modo possibile.
Un pò come è successo con le sfide di champions che hanno proposto la doppia sfida fra calcio italiano e calcio inglese. E a seguito dei risultati, esaltanti per la squadre italiane, non valgono neanche tutte le attenuanti, come, per esempio, il brutto momento che sta attraversando il Chealsea e la rottura in corso fra il tecnico Villa- Boas e i suoi calciatori con il presunto litigio, avvenuto prima della partita, tra il tecnico portoghese e Ashley Cole, Frank Lampard e Michael Essien, poi esclusi dalla formazione titolare. Se, infatti, le squadre inglesi non se la passano bene, lo stesso si può dire anche delle italiane: il Milan è falcidiato dagli infortuni, il Napoli, invece, ha avuto un periodo nerissimo in campionato fino a ritrovarsi ai bordi della Zona Europa.
Insomma da perfetto stile inglese non bisogna trovare scuse e da italiani non bisogna esaltarsi troppo aspettando il ritorno e l’ennesimo motivo per confrontare due campionati e due modi di interpretare il calcio.
Umberto Rennella
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