Aurelio De Laurentiis, Presidente del Napoli, ha parlato ai microfoni di Marte Sport Live.
Sulla scomparsa di Lucio Dalla
“E’ stato un grande, sono profondamente addolorato. Viene a mancare un grande pezzo della musica italiana, una persona semplice, umana, generosa e creativa. Scriveva delle canzoni bellissime, come quest’ultima presentata a Sanremo nei giorni scorsi. Con Dalla se ne va un pezzo di storia italiana. Lucio non ha fatto un excursus di crescita ma è diventato subito grande”.
Sui giovani
“Lo dico da una vita, sono sempre stato un personaggio scomodo fin da quando avevo 18 anni, ho da sempre contestato il mondo degli adulti. I giovani diventano la speranza ai quali cedere il timone. Ho da sempre guardato oltre, quando sono arrivato a Napoli nel ‘99, parlavo di stadio virtuale ma nessuno mi capiva, lo stesso nel 2004. Adesso finalmente qualcuno mi ascolta. Le istituzioni devono essere al nostro servizio, non entità da combattere. Facendo in questo modo, si crea soltanto il caos”.
Sulle parole di Tabarez su Cavani
“Ma Tabarez pensasse al suo lavoro, ecco cosa gli rispondiamo, a Cavani ci pensiamo noi. Stare a Napoli è un atto d’amore. Siamo tra le squadre più importanti d’Europa e agli ottavi di Champions League. D’altronde non mettiamo le manette a nessuno, ma siamo una realtà di livello internazionale ormai. Le sirene ci possono stare, ma non tutti hanno i soldi per permetterselo…”.
Su Napoli città umorale
“Napoletani non vi deprimete, cercate di stare sempre a mille. La depressione non aiuta, cerchiamo di essere sempre gagliardi. Questa è una vita che vale la pena vivere perché si è napoletani”.
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