Omar El Kaddouri, neo acquisto del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte.
“L’impatto è stato ottimo, sia con i tifosi che con i compagni di squadra. Ho capito subito che l’ambiente è bello caldo. Sono arrivato in un top club. Ci ho messo pochissimo ad accettare, ho dato immediatamente la mia disponibilità, non era da tutti andare al Napoli. Ieri ho parlato con l’allenatore per la prima volta e ho svolto dei test. I compagni sono stati gentili, l’unico che ho affrontato è Insigne”. El Kaddouri ripercorre la sua carriera: “Ho fatto due anni in Primavera con l’Anderlecht e ho disputato il Viareggio. Dovevo andare all’Udinese, poi mi ha convinto il Brescia: ho fatto quattro anni e ho avuto un po’ di difficoltà. Poi finalmente ho capito come si lavorava qua”. El Kaddouri è il secondo marocchino della storia del Napoli. “Ho scelto il Marocco: sono nato e cresciuto in Belgio, ma ho fatto una scelta di cuore, mi sento più marocchino. Quando è arrivata la convocazione, non ho avuto più dubbi. Non sapevo di Saber al Napoli, conoscevo invece Crasson e Renard. Il mio ruolo preferito? L’anno scorso ho fatto la mezz’ala, il trequartista e la seconda punta. Non ho una preferenza in particolare”. El Kaddouri è esploso la scorsa stagione: “Ma mi è servita anche l’esperienza in LegaPro con il Sud Tirol per maturare. Ho capito che senza personalità è dura, soprattutto in Italia. Mi fa piacere che Scienza e Calori parlino bene di me. Io il futuro del Napoli? Devo dimostrare tutto in A, c’è differenza con la B. Mi fanno piacere gli apprezzamenti del presidente De Laurentiis, io resto tranquillo. I tanti giovani? Mi fa molto piacere che ce ne siano tanti. Quattro o cinque anni fa non c’era spazio per noi, adesso dobbiamo sfruttare questa occasione. Io vivo la mia grande occasione, fino a pochi giorni fa, vedevo questi campioni dal vivo. Lasciamo stare i paragoni pesanti con Hamsik, lui ha segnato 60 gol in A. Il mio idolo da bambino è sempre stato Zinedine Zidane, mi piace tanto guardarlo sul campo e nelle interviste. Per quanto mi riguarda, sto bene fisicamente. Non sono ancora al massimo, ma mi manca poco. Il numero 13? Nessuna ragione, ce n’erano pochi liberi e mi piaceva. Il 7 è di Cavani. Non so se saremo l’anti-Juve, vedremo. Cosa mi piace fare fuori dal campo? Vado al cinema, amo molto il mare e ne approfitterò. La Playstation? Ci giocavo fino a due anni fa. Sono un ragazzo tranquillo. Napoli già mi piace, al Sud Tirol avevo sei compagni della città. Per quanto mi riguarda, dico ai tifosi che spero di dare il mio contributo”.
Riproduzione Riservata ®