Alessandro Gamberini, difensore del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte.
“Ho avuto un impatto forte con il mondo Napoli. Sono stato subito colpito dall’entusiasmo della gente e questo mi ha dato una mano. E’ stato decisivo pure il contributo dello spogliatoio. Adesso ho trovato casa e sto vivendo pure la città che è fantastica. Ho scelto la zona di Posillipo e mi piace tanto. La mia compagna mi ha seguito e stiamo bene. A Firenze sono stato sette anni, ho raggiunto il culmine della carriera e avevo bisogno di cambiare aria. L’ultima stagione è stata difficile, ci sono state troppe problematiche che non riguardavano soltanto il calcio, ora – però – penso soltanto al Napoli. Sto trovando le giuste motivazioni. Sono rimasto molto sorpreso da Gianluca Grava: in uno spogliatoio è fondamentale, coinvolge tutti. Ripeto, il clima è veramente bello. Il campionato è molto incerto, c’è meno differenza tra le cosiddette ‘top’ e le altre. Il nostro obiettivo non è certo vincere a tutti i costi sullo scudetto, ma siamo sulla strada giusta e dobbiamo cercare questa continuità. Siamo una squadra compatta e solida, in ogni momento della partita possiamo trovare l’occasione da gol. La solidità difensiva? La fase di non possesso coinvolge tutta la squadra e non soltanto i singoli. Parte dal grande lavoro degli attaccanti. La lezione di Catania è servita, siamo migliorati molto nei giorni successivi, comunque quella partita è stata condizionata pure dalle condizioni climatiche. Per quanto mi riguarda, cerco di farmi trovare sempre pronto e nel frattempo devo migliorare dal punto di vista fisico. La duttilità? Ho giocato centrale in una difesa a quattro, ma posso fare anche altri ruoli. La duttilità è sinonimo di spirito di sacrificio. A tre ho fatto tutti i ruoli. La Supercoppa? Ho visto la partita da fuori e mi ha colpito. Il Napoli ha giocato alla pari della Juve, poi sappiamo come è andata. Avremmo meritato di vincere, la rivalità con i bianconeri l’ho sempre avuto sin da quando ero a Bologna. E’ una squadra antipatica a tante piazze, sarà una sfida molto difficile. La Juve comunque ha voglia di vincere e lo dimostra sempre. I miei maestri? Sono stato fortunato, ho avuto allenatori preparati e ho preso tanto da tutti. Mi piace ricordare l’anno decisivo della mia carriera a Bologna con Mazzone che è stato per me fondamentale. Lui è bravo a capire la psicologia dei giocatori. La scelta di Napoli è dovuta soprattutto dalla volontà della società di comprarmi e io ho scelto un progetto davvero ambizioso. Posso imparare dai giocatori che sono qua, hanno vinto un trofeo, è stata un’esperienza indimenticabile. Ho l’ambizione di vincere qualcosa. L’Europa League? Sono arrivato in semifinale con la Fiorentina, è una manifestazione di grande livello, ci sono squadre molto forti. Noi siamo competitivi, abbiamo i doppi ruoli, a prescindere da chi gioca, il nostro rendimento è sempre molto alto. Siamo pronti ad affrontare due competizioni di spessore. La nazionale? Sinceramente ho vissuto l’ultimo anno a Firenze in maniera difficile, ora non mi piace parlare dell’Italia. Voglio ritrovare stimoli e motivazioni, poi devo sentirmi bene fisicamente e in questo lo staff mi sta aiutando molto. Devo pensare prima al club per il quale gioco. La scaramanzia? Non lo sono molto. Il primo gol in azzurro? L’ho sfiorato a Genova, il cross di Cannavaro era molto bello, Cavani ha fatto una bella spizzata, io ero sul secondo palo ma ero in ritardo. Il rimbalzo della palla non mi ha aiutato. A Torino? Non diciamo niente. Fuga a due in vetta alla classifica? E’ molto presto, ora cerchiamo soltanto continuità a livello di prestazioni. Mazzarri sta lavorando su questo. La mia qualità migliore? Non devo dirlo io. Sono uno che difficilmente si accontenta, non mi sono mai sentito arrivato. Il nostro potenziale offensivo è straordinario”.
Riproduzione Riservata ®