Gokhan Inler, centrocampista svizzero del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte
Gokhan Inler, centrocampista svizzero del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte.
“Tutta la squadra ha fatto una grande gara. Sono contento della prestazione, ma tutti hanno davvero dato il massimo. Il Chelsea ha giocato un’ottima partita. E’ sempre difficile affrontare grandi campioni. Il 3-1 è un ottimo risultato per noi, ma sappiamo la forza degli inglesi allo Stamford Bridge. Quando scendo in campo cerco di dare tutto me stesso nei novanta minuti. Per fortuna nelle ultime tre partite è andato tutto alla perfezione. Non so se è un caso se il Napoli è ritornato alla vittoria contemporaneamente a delle mie buone prestazioni. Ho avuto momenti di difficoltà, giocavamo ogni tre giorni. C’è stato un periodo di appannamento, ma ho sempre lavorato al massimo, ascoltando ogni parola del mister. Domenica abbiamo un’altra grandissima partita. Contro l’Inter sarà importante vincere in ottica terzo posto. Gargano? Tutti vedono che in campo sente molto la partita. Walter è quello che corre di più nell’arco dei novanta minuti. Per noi è molto prezioso, ma in generale tutti hanno la loro importanza all’interno della squadra. Dagli esterni, agli attaccanti. Abbiamo battuto grandi squadre europee, dal City, al Villarreal e per finire anche il Chelsea. Per battere queste potenze, bisogna sempre dare il massimo. Non c’è solo la bolgia del San Paolo a creare problemi agli avversari. E’ un insieme di cose che non permettono alle altre squadre di giocare come sanno. Questo ovviamente fa il nostro gioco. Differenze tra Guidolin, Marino e Mazzarri? Sono grandi allenatori. Tutti molto esperti. C’è chi parla di più e chi parla di meno. Mazzarri mi ha insegnato a stare calmo e a dare tutto me stesso. Gli obiettivi? Non pensiamo ai traguardi, pensiamo partita dopo partita. La nostra forza è quella di non subire gol. Poi sappiamo che quei tre li davanti sono grandi attaccanti e possono far male alle difese avversarie. L’Inter? Vorrà ritornare a vincere. Ma noi non dobbiamo preoccuparci dei loro problemi. Dobbiamo giocare come sappiamo”.
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