Dal ritiro della Macedonia, che sfiderà la Croazia (oggi) e la Serbia (martedì 16 ottobre) per strappare il pass mondiale con Pandemonio in campo con tanto di fascia di capitano sul braccio, l’attaccante del Napoli manifesta per la sfida del 20 ottobre un desiderio forte di vendetta, misto alla voglia di confermare la personale tradizione con i bianconeri. «A Pechino è stata giocata una Supercoppa fasulla – dice con la rabbia di chi ancora sente bruciare quella che reputa un’ingiustizia – perché io non dissi niente al guardalinee e l’arbitro Mazzoleni mi mostrò il cartellino rosso. Di una cosa si può esser certi: nella prossima partita, quella che sabato prossimo giocheremo allo Juventus Stadium, terrò la bocca cucita. Anzi, non girerò neanche la faccia verso il guardalinee o verso l’arbitro qualora dovessi subire un fallo. Ormai ho capito come si deve giocare contro la Juventus». Parole pesanti e si intuisce che è forte il risentimento dell’attaccante del Napoli per l’amarezza di quella sfida finita, per lui, con largo anticipo rispetto al triplice fischio finale arrivato al 120. Pandev schiuma rabbia, che produce il desiderio di mettere a segno il quarto gol alla Juventus con la maglia del Napoli. I primi due, datati 29 novembre 2011, gli consentirono di entrare nel cuore dei tifosi, il terzo fu un effimero pezzo di bravura: il cucchiaio sull’uscita di Buffon regalò al Napoli il momentaneo 2-1 nella finale di Supercoppa. «Da quando indosso la maglia del Napoli – racconta l’attaccante macedone – ho già segnato tre volte alla Juventus e ora voglio farne un altro. Dobbiamo andare a Torino senza paura, perché abbiamo dimostrato che possiamo giocare a viso aperto contro chiunque e che possiamo battere gli attuali campioni d’Italia. Dobbiamo vendicare la partita dell11 agosto, che sappiamo tutti come andò a finire…».
Fonte: Tuttosport
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