Atteso domani alle ore 11 dalla Procura federale, Matteo Gianello potrebbe non presentarsi a Roma. L’ex portiere azzurro, che tredici mesi fa rivelò ai magistrati napoletani di aver tentato una combine nella partita Samp-Napoli del 16 maggio 2010, era stato convocato il 6 luglio con Mazzarri, Grava e Cannavaro, i due difensori a cui si sarebbe rivolto per aggiustare quel match, l’ultimo del campionato 2009-2010, ricevendo uno sdegnato rifiuto. «Motivi di salute», la spiegazione del forfait, avallata da un certificato medico. Il procuratore federale Stefano Palazzi ha nuovamente convocato il giocatore, che ha fatto parte della rosa del Napoli dal 2004 al 2011 (ma nelle ultime due stagioni era stato emarginato da Mazzarri), per domani negli uffici romani di via Po. C’è la concreta possibilità che Gianello rinunci. Dipende dall’esito del colloquio con il medico che gli ha prescritto un periodo di riposo per coliche renali e un principio di depressione. Il giocatore è in contatto con il suo legale per la parte sportiva, Eduardo Chiacchio, e deciderà tra stasera e domattina se volare a Roma per essere interrogato: in questo caso l’incontro con Palazzi slitterebbe alla serata. Cosa accadrebbe se Gianello, tesserato per il Villafranca Veronese, saltasse la seconda convocazione? Non ve ne sarebbe una terza. Palazzi potrebbe direttamente decidere di rinviare il giocatore a giudizio per illecito sportivo e non accetterebbe patteggiamenti in sede dibattimentale, quindi l’ex portiere del Napoli rischierebbe fino a 5 anni con proposta di radiazione e non avrebbe la possibilità di dedicarsi all’attività di preparatore dei portieri, già cominciata presso una scuola calcio in provincia di Verona. Potrebbe esservi un riflesso anche per la società, che rischia di essere deferita per responsabilità oggettiva, dato che Gianello era un suo tesserato? Dipende dalle valutazioni della Procura federale. Il Napoli appare assolutamente estraneo rispetto ai comportamenti del portiere. Gianello, assistito dall’avvocato Vincenzo Maria Siniscalchi per la parte penale, non si presenterà nuovamente in Procura per ulteriori testimonianze sulle sue relazioni con scommettitori del nord. C’è una sorta di «incompatibilità ambientale»: l’ex portiere non vuole tornare a Napoli, dove l’ultima volta è stato visto in febbraio. Domani, intanto, saranno ascoltati dal procuratore Palazzi tre big: il difensore della Juve e della Nazionale vicecampione d’Europa, Leonardo Bonucci; il difensore dello Zenit San Pietroburgo, Mimmo Criscito, escluso dagli Europei perché indagato dai pm di Cremona, e il difensore interista Andrea Ranocchia.
Fonte: Il Mattino
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