Nell’ambito di un’indagine della Dda di Napoli, è stata eseguita la notifica di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto persone, tra cui Nicola Schiavone
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta e della Compagnia di Casal di Principe, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Dda di Napoli, hanno eseguito la notifica di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto persone ritenute responsabili del duplice omicidio, di Antonio Salzillo e Clemente Prisco, commesso il 6 marzo 2009 a Cancello ed Arnone dal gruppo Schiavone del clan dei Casalesi. Tra i destinatari del provvedimento anche Nicola Schiavone, figlio di Francesco detto “Sandokan”.
Il movente, a detta degli investigatori, è nella riaffermazione della leadership del gruppo Schiavone nelle zone soggette al proprio controllo e nel voler punire Antonio Salzillo, nipote dell’ex leader dei casalesi Antonio Bardellino ucciso in Brasile nel 1988, che dopo anni di “esilio” era rientrato in provincia di Caserta, senza l’autorizzazione dei vertici del clan, iniziando a gestire un’attività commerciale. Ma la circostanza che più di tutte ha sancito la sua condanna a morte è l’aver disprezzato Francesco Schiavone. Tra gli organizzatori dell’agguato c’è proprio il figlio maggiore di “Sandokan”.
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