Se pensiamo che, la scorsa primavera, Napoli si è candidata a diventare una smart city, la diffusione e l’utilizzo di energie rinnovabili in Campania divengono obiettivi imprescindibili per la nostra regione. Scopo di questo progetto è migliorare la qualità della vita dei cittadini e rendere la città più sostenibile dal punto di vista ambientale ed energetico, un fine che va assolutamente condiviso ed esteso all’intera popolazione campana.
È, dunque, anche in questa ottica che va sottolineata l’approvazione, avvenuta qualche giorno fa in regione Campania, della legge di iniziativa popolare sulla cultura e la diffusione dell’energia solare. Il comitato promotore della legge sostiene che per tale proposta furono raccolte circa 20mila firme di cui solo poco più di 13mila furono poi registrate. Un lavoro enorme che, come sempre in questi casi, è stato affidato a cittadini, volontari e volenterosi, provenienti dal mondo dell’associazionismo, delle Università e della ricerca, nonché del lavoro – con l’impegno di imprese e sindacato – tutti interessati a tutelare la propria terra, l’ambiente, il clima in cui siamo immersi e che, inevitabilmente, influenza le nostre vite sul pianeta Terra.
La legge, approvata all’unanimità dal consiglio regionale, prevede che dal 2014 tutte le nuove costruzioni siano progettate per essere autosufficienti grazie allo sfruttamento di energia solare e che, entro i prossimi due anni, si ottenga il raggiungimento dell’autosufficienza energetica per gli edifici pubblici. La proposta è stata fortemente sostenuta dal PD che ha sottolineato, nella persona del consigliere regionale Antonio Marciano, quanto tale approvazione abbia rappresentato una vera e propria “conquista di civiltà per la Campania”. “La Campania da oggi – sottolinea Marciano – si impegna a promuovere la cultura e l’utilizzo dell’energia solare come fonte inesauribile di ricchezza, di tutela dell’ambiente, di valorizzazione del paesaggio. Nei prossimi anni, secondo quanto previsto dal testo approvato in Consiglio, la Campania si impegna a coprire il 30% dell’attuale consumo energetico con fonte solare, con l’obiettivo ambizioso ma raggiungibile entro il 2021 di arrivare al 60% dell’energia che usiamo sul nostro territorio sfruttando i raggi solari”.
Non si tratterà soltanto di puntare all’autosufficienza e all’utilizzo massivo di energia solare, ma sostanzialmente di invertire la rotta finora seguita, con la messa a punto di un programma che prevede la riconversione delle industrie e la dismissione degli impianti di produzione termoelettrica da fonte fossile attualmente funzionanti; inoltre, con l’approvazione della legge popolare sul solare, la regione Campania si è impegnata a ridurre l’importazione di fonti energetiche, ad istituire i PESC – Piani Energetici Solari Comunali e a seguire il programma “Energiacomune”, sviluppato in collaborazione con l’Anci, per il sostegno dell’efficienza energetica nei comuni della Campania, che mira ad effettuare moderni interventi per la costruzione di impianti per energia da fonti rinnovabili. Circa 30 milioni di euro sono stati già stanziati per la realizzazione dei progetti per il solare.
Un ruolo di primo piano, nell’attuazione delle proposte contenute nella legge, sarà rivestito dall’Università e dai suoi ricercatori tanto nella progettazione delle RES – Reti Elettriche Solari, quanto nello sviluppo di una nuova cultura dell’energia. Certamente, infatti, tra i punti di forza della legge sul solare di iniziativa popolare va annoverato l’obiettivo di diffondere la cultura del solare e della biodiversità, anche attraverso l’istituzione della Conferenza Permanente della Biennale del Sole del Mediterraneo, che renderà la Campania membro attivo della rete dei paesi del Mediterraneo già produttivi nell’ambito del solare e punto di riferimento nazionale ed internazionale nel campo delle rinnovabili.
Sara Di Somma
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