Terminato il campionato e chiuso il sipario con l’ultimo atto della finale di coppa Italia, i riflettori si sono accesi sulla nazionale di Cesare Prandelli, attesa dall’imminente impegno con gli Europei. Un appuntamento arrivato un po’ in sordina oscurato dalla lotta scudetto e dalla Champions, ma anche da tematiche molto meno piacevoli come le polemiche nostrane dal calcioscommesse e quelle legate alla strage di cani e gatti randagi in Ucraina per “liberare” il Paese in vista degli Europei di calcio 2012.
Ma i campionati europei di calcio che si terranno in Polonia e Ucraina sono innanzitutto una competizione sportiva, un evento a cui la nostra nazionale non si presenta per niente con i favori del pronostico ma dove per nome e prestigio non potrà ne dovrà fare una semplice comparsata.
Ma quali sono le reali possibilità degli azzurri? Prandelli nei primi giorni del ritiro è sembrato mettere le mani avanti: “Vogliamo affrontare questo evento unico con il sorriso sulle labbra, se saremo veri nel trasmettere questi valori la gente ci seguirà aldilà del risultato“, ha infatti dichiarato il mister, aggiungendo però che “L’Italia non va all’Europeo per vincere, ma con la convinzione di poter arrivare in fondo. Gli italiani sanno spesso sorprendere”. A preoccupare il ct, infatti, più che i futuri avversari, sono per il momento questioni interne. Infortuni, quelli che sono arrivati nei mesi scorsi (vedi Pepito Rossi) e quelli recenti come Chiellini, e un organico che soprattutto in attacco non sembra dare le giuste garanzie.
Per quanto riguarda il capitolo infortuni, recuperato Giovinco i dubbi riguardano Chiellini e Montolivo: “Vediamo – ha spiegato Prandelli – il torneo si gioca in breve tempo e mi servono giocatori pronti, almeno il 90 per cento di garanzie”. I dubbi restano ma la sensazione è che i due ce la faranno e saranno del gruppo. D’altronde si tratta di giocatori fondamentali nel gioco di Prandelli che non sembra intenzionato ad abbandonare la difesa a tre e il folto centrocampo. Se non ci saranno nuovi infortuni, non saranno Chiellini e Montolivo a lasciare il gruppo dopo le convocazioni definitive. Sotto esame sembrano essere più che altro Cigarini, i giovani Schelotto e Verratti, più che Diamanti e Giaccherini che con la loro capacità di ricoprire più ruoli sembrano avere qualche chance in più. In attacco, a lasciare dovrebbe essere, anche in questo caso salvo sorprese, uno fra Borini e Destro.
Insomma, il cantiere Italia è aperto. In attesa che raggiungano il gruppo gli ultimi fra i convocati, fra cui proprio i calciatori di Juventus e Napoli, Prandelli ha già dato il via all’operazione Europeo. D’altronde non può essere altrimenti: se l’Italia vorrà “sorprendere” così come ama dire il mister, dovrà farlo fin dalle prime partite, visto che gli azzurri sono attesi da un girone di ferro composto dalla Spagna, campione del mondo e d’Europa, l’Irlanda di Trapattoni e la Croazia.
Umberto Rennella
Riproduzione Riservata ®