Ormai ci siamo. Tra poche ore, con la proiezione di “Moonrise Kingdom” di Wes Anderson prenderà ufficialmente avvio l’edizione numero 65 del Festival di Cannes, in programma nella celebre città rivierasca francese dal 16 al 26 maggio. Come nella migliore delle tradizioni, una pioggia di star è attesa per calcare il red carpet dell’evento cinematografico più glamour dell’anno. Da Brad Pitt – accompagnato dalla futura sposa Angelina Jolie – a Nicole Kidman e alla coppia di “vampiri” Robert Pattinson e Kristen Stewart, le grandi star che faranno capolino sulla Croisette sono davvero tante, ma gli occhi degli addetti ai lavori e dei giurati – Ewan Mc Gregor, Diane Kruger, Alexander Payne, Raoul Peck, Andrea Arnold, Hiam Abbass. Jean-Paul Gaultier e Emmanuelle Devos – capitanati quest’anno dal nostro Nanni Moretti, sono tutti puntati sulle pellicole che verranno presentate nella selezione ufficiale durante i dieci giorni di festival. Nell’edizione dedicata alla diva Marilyn Monroe, a 50 anni dalla sua scomparsa, il concorso si preannuncia ricco di nomi altisonanti della settima arte. Oltre al già citato Anderson, ci saranno tra il franco-tedesco Michael Hanecke (“Amour”), l’inglese Ken Loach (“The Angel’s Share”) e l’iraniano Abbas Kiarostami (“Like Someone in Love”). Nutrita – come al solito – la pattuglia dei francesi con Alains Resnais (“Vous n’avez encore rien vu”), Jacques Audiard (“Rust and Bone”), Leos Carax (“Holy Motors”); ma c’è molta curiosità anche per il talento americano Lee Daniels, già autore di “Precious”, in gara con “The Papeboy”, David Cronenberg che ha diretto il divo adolescenziale Pattinson in “Cosmopolis”, e infine il brasiliano Walter Salles autore dell’adattamento cinematografico del libro-bibbia della beat generation “On the Road”. A portar alto l’onore dell’Italia sulla Croisette, un tris di cineasti di tutto rispetto: un grande maestro del cinema italiano Bernardo Bertolucci, un mostro sacro del genere horror come Dario Argento, e Matteo Garrone, uno dei più talentuosi tra i registi della nuova generazione.
Ma procediamo con ordine in questo excursus sulle presenze italiane a Cannes, e partiamo da Matteo Garrone, che sarà l’unico regista italiano a concorrere per la Palma d’oro. A quattro anni di distanza dall’exploit di “Gomorra” (Gran Prix 2008), Garrone ritorna sulla Croisette con “Reality” (18 maggio), una pellicola che si ispira solo in parte al controverso mondo dei reality-show. Non si tratta infatti di un film sul “Grande Fratello”, e nemmeno di un film di denuncia. Il regista romano descrive “Reality” come una sorta di fiaba, «un racconto popolare e semplice di quello che è il paesaggio contemporaneo» in cui viviamo. Nel cast, accanto a nomi noti come Claudia Gerini, Nando Paone e Nunzia Schiano (entrambi nel cast del fenomeno “Benvenuti al Sud”), troviamo gli esordienti Loredana Simioli e Aniello Arena, protagonista della storia nei panni di Luciano, un giovane pescivendolo napoletano che, spinto dalla famiglia, tenta la fortuna entrando nel mondo dello spettacolo. Ma la sua ossessione per il Grande Fratello finirà per fargli perdere il senso della realtà nella quale vive.
Bernardo Bertolucci – dopo la Palma alla carriera ricevuta lo scorso anno – presenta fuori concorso “Io e te”, pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti. La storia è quella di Lorenzo (Jacopo Olmo Antinori), un adolescente solitario e introverso che invece di partire per la settimana bianca coi compagni di scuola, si nasconde in cantina per trascorrere in pace giorni di solitudine. Ma a rovinargli i piani arriva la sorellastra Olivia (Tea Falco), una ragazzina fragile e problematica che porterà Lorenzo a guardare con occhi nuovi l’opprimente realtà in cui vive. Anche la sezione notturna “Seance de Minuit” vanta una presenza italiana, decisamente in tema: Dario Argento con “Dracula 3D”, tratto dal Dracula di Bram Stoker che vent’anni fa ispirò anche Francis Ford Coppola. Nel film di Argento – ambientato ai giorni nostri – recitano sua figlia Asia, Rutger Hauer, Marta Gastini (già vista in “The Rite”), Gabriele Lavia e, nei panni di Dracula, Thomas Kretschmann.
Parleranno italiano anche le sezioni collaterali del festival con il cortometraggio “Koenigsberg” nella sezione Quinzaine des Réalisateurs – che sarà aperta da “The We and the I” di Michel Gondry – del cineasta altoatesino, ma residente in Francia, Philipp Mayrhofer; “Lettera de Madras” di Irish Baraschi (Short Film Corner); e nella sezione Cinéfondation dedicata al cinema esordiente, “Terra” di Piero Messina, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nell’ambito di Cannes Classic invece, verrà presentate la versione restaurata di “Viaggio in Italia” di Roberto Rossellini (1954) e una extended version del capolavoro di Sergio Leone “C’era una volta in America” (1984) con 26 minuti in più di girato, sei blocchi di scene inedite reinserite laddove furono tagliate dal regista. Ridotto dallo stesso Leone per la prima al Festival di Cannes nel 1984 a 3 ore e 49 minuti, “C’era una volta in America” venne ulteriormente snellito per l’uscita sul mercato statunitense a 2 ore e 19 minuti. La nuova versione raggiungerà ora la durata di 4 ore e 19 minuti.
Enrica Raia
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