L’attesa è stata lunga e logorante. Ma alla fine la petroliera Enrica Lexie potrà salpare. E’ questa la decisione della Corte Suprema di Nuova Delhi. La nave è ferma dal 15 febbraio al largo delle coste di Kerala, su ordine delle autorità indiane che accusano i nostri due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone di aver ucciso due pescatori. La notizia è giunta a bordo da poco. Il Comandante Carlo Noviello stenta ancora a crederci: “Finché non lo vedo, non ci credo”.
Erano più di 45 giorni che l’intero equipaggio attendeva questa notizia. E forse proprio per questo motivo il Comandante Noviello cerca di non farsi illusioni. “Ci ha chiamati l’avvocato dell’armatore dandoci questa notizia. Io spero che si riesca a partire, che non ci siano altri contrattempi”. Non vuole aggiungere altro. Però un aspetto ci tiene a sottolinearlo: “Siamo stati abbandonati da tutti, soprattutto dalla Farnesina che non ci ha mai dato risposte”. Più di un mese senza sapere che cosa sarebbe potuto accadere.
Comunque, amarezza a parte, l’avvocato Giacomo Aiello si esprime chiaramente: “È una gran bella notizia”. Adesso, spiega, si attende il rilascio dei due marò. La prossima udienza è in programma l’8 maggio. “Sarà un giorno cruciale per noi”, in cui verrà esaminato il ricorso dell’Italia. Sull’esito però Aiello è prudente: “Questa vicenda mi ha insegnato a essere molto cauto e a non fare previsioni, aspettiamo di vedere come andrà. Certo oggi è una bella giornata”.
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