“Eravamo imbarazzate, non sapevamo cosa fare e volevamo andarcene via”. Così Chiara Danese, una delle giovani ospiti di Arcore, ha descritto al processo sul caso Ruby nel quale è imputato Silvio Berlusconi, il suo disagio per quella cena, l’unica a cui ha preso parte ad Arcore dove le ragazze a tavola si passavano di mano in mano la statua di Priapo, mimando “rapporti orali” e “ballavano e si dimenavano” toccando e facendosi toccare le parti intime dall’ex Premier e da Emilio Fede. Chiara Danese al cospetto dei giudici della Quarta sezione penale del Tribunale ha raccontato della sera del 22 agosto 2010 definendola un’esperienza “scioccante”.
Lei e l’amica Ambra che ad aprile dell’anno scorso hanno deciso di rivelare tutto ai magistrati, erano state invitate a quella festa da Emilio Fede, tramite l’agente Daniele Salemi, al termine delle finali di Miss Piemonte, vinte da Ambra. Nella propria testimonianza la giovane ha descritto la cena e il dopocena a casa di Berlusconi con la scena di Priapo seguita da una sorta di “girotondo erotico” intorno al tavolo fatto dalle giovani ragazze, tra cui Roberta Bonasia le gemelle De Vivo oltre a “due donne di colore vestite in modo indecente che sembravano due prostitute”, che “ballavano, si dimenavano, gli toccavano le parti intime, si scoprivano il seno cantando ’meno male che Silvio c’è e chiamandolo ’papi’ e lui le chiamava ’le mie bambine’. Chiara ha poi parlato della sala del Bunga Bunga dove sono scesi a fine cena e dove sono proseguiti i balli hard che sono terminati con lo spogliarello di Nicole Minetti, “rimasta completamente nuda. Io non guardavo. Ero troppo imbarazzata”, ha continuato la Danese .
Quando poi le ospiti del Bunga Bunga hanno cercato di coinvolgere in questi balli anche Ambra e Chiara, quest’ultima ha detto ai giudici: “A me veniva da piangere”, e quando ci hanno chiesto di andare via, Emilio Fede ha comunicato alle due “di scordare di fare le meteorine”, lavoro per cui la sera precedente erano state convocate nello studio dell’ex direttore di Tg4 per un casting. Rispondendo alle domande di Niccolò Ghedini, uno degli avvocati di Berlusconi, Chiara in lacrime ha spiegato che per il clamore mediatico di questa storia e per essere stata una volta sola ad Arcore, ancora oggi lei e la sua famiglia vivono male in quanto nel piccolo paese in cui abita “pensano che sia una escort e quello che mi dispiace è che insultano anche mio padre e mia madre”.
Riproduzione Riservata ®