“Mi ha solo aiutato come un padre e mi ha consigliato di abbandonare questo tipo di mondo”, quello del piccolo schermo, “e di rimettermi a studiare”. Lo ha detto in aula al processo sul caso Ruby a carico di Silvio Berlusconi, Barbara Faggioli, la showgirl tra le partecipanti delle feste ad Arcore. La ragazza al cospetto giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano ha ribadito più volte che a Villa San Martino si svolgevano solo delle cene “dove spesso si cantava” nelle quali Berlusconi “raccontava qualche aneddoto, anche qualche vicenda politica” e, rispondendo alla domanda specifica del PM Antonio Sangermano, ha affermato di non aver mai visto scene hard di sfregamenti e toccamenti tra l’ex Presidente del Consiglio e le giovani invitate. Barbara Faggioli ha dichiarato che il locale dove secondo l’accusa si svolgeva il bungabunga era in realtà un salotto pur essendoci un palo dove “si ballava e si cantava. Non erano spogliarelli, ma ho visto spettacoli”.
E quando Sangermano ha letto in aula alcune telefonate intercettate tra la fotomodella e la consigliera regionale Nicole Minetti con cui la ragazza era molto amica ha spiegato con riferimento ad alcune parole in codice che il termine “scarpe” voleva dire soldi e che Berlusconi era soprannominato “Betty”. Inoltre, ha ripetuto più volte che “il Presidente mi ha sempre dato aiuti come se fosse un padre” cioè soldi e anche il pagamento delle rate dell’affitto dell’appartamento di Milano dove vive “e lo fa tuttora”. La giovane ha ammesso di aver ricevuto anche in regalo dei gioielli tra cui il collier che oggi portava al collo riferendo di averlo ricevuto come dono per il suo compleanno. “Lo ha fatto per galanteria – ha continuato – perché fa parte del suo modo di essere, è molto galante. E per galanteria ha regalato tanti oggetti ai suoi ospiti”. La giovane ha però negato che regali e soldi che Berlusconi ha dato anche ad altre ragazze fossero ricompense in cambio di rapporti sessuali.
Dopo la Faggioli è toccato a Ioana Visan, un’altra delle ragazze ospiti. “Sono quattro anni che ho rapporti con Silvio Berlusconi, una relazione fatta sui sentimenti. Sono rimasta a dormire là magari tre giorni di fila”, ha affermato la giovane, che per più volte si è rifiutata di rispondere alla domanda se fosse mai stata pagata in cambio di rapporti sessuali con l’ex Premier spiegando che “i miei rapporti sessuali riguardano la mia intimità”. La testimone, dopo aver descritto le cene ad Arcore come piacevoli e nelle quali “si mangiava, si cantava e si stava tra amici”, ha raccontato di aver conosciuto Ruby. “Ricordo – ha affermato la Visan – che raccontava la sua vita, di avere una mamma famosa in Egitto, una cantante, e che lei aveva 24 anni. A me però non è mai piaciuta”.
Ioana Visan, dopo aver dichiarato di “aver partecipato alle cene ad Arcore dal 2008 fino ad oggi” ed aver spiegato di essere stata “aiutata” da Berlusconi, quasi al termine dell’esame, rispondendo a una domanda del Presidente del Tribunale Giulia Turri, ha ammesso che nel corso delle feste le ragazze “ballavano divertendosi, muovendosi nel modo femminile ma non le trovavo volgari. Sì, si toglievano la camicetta”. E al giudice che le ha chiesto se si levavano anche le mutande e il reggiseno ha risposto: “Le mutande no”. Infine, la giovane ha anche detto di vivere tuttora “in un appartamento di proprietà del Presidente il quale provvede alle sue necessità”.
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