Che l’anno nuovo per il cinema italiano si sarebbe aperto nel segno della commedia già lo sapevamo. Ma l’inaspettato exploit di Checco Zalone proprio no! Si dice sempre che bissare il successo del primo film è impossibile, ma a quanto pare non lo è se ti chiami Luca Medici e di professione fai il comico. Alla sua seconda incursione cinematografica, con Che bella giornata, Checco Zalone ha fatto registrare un record d’incassi d’apertura per il nostro paese. La pellicola diretta da Gennaro Nunziante, forte delle sue 900 copie, è riuscita infatti nell’impresa di superare un campione assoluto del box office come il kolossal di James Cameron Avatar, che proprio un anno fa aveva incassato (contando il vantaggio del costo del biglietto più alto causa 3D) 12,9 milioni di euro in cinque giorni di programmazione contro i 13,5 milioni registrati da Che bella giornata nei suoi primi quattro giorni di permanenza nelle sale. 18,6 milioni, l’introito complessivo del film di Checco Zalone già in odore di battere il “record dei record” a cui finora ci si è avvicinato solo Benvenuti al Sud di Luca Miniero (quasi 30 milioni). Stiamo parlando de La vita è bella di Roberto Benigni, che nel 1997 incassò 31.231.984 euro. Insomma, risultati davvero insperati, come del resto lo erano stati quelli registrati dall’esordio di Zalone nel 2009 quando Cado dalle nubi si fermò a quota 14.073.000. “La giornata è sempre più bella – ha commentato Pietro Valsecchi, produttore con la Taodue, il talent scout che ha portato Checco al cinema dopo aver visto, grazie al figlio, un suo video su YouTube. Spero vivamente che il film di Checco infonda fiducia a tutti i produttori italiani a continuare a fare cinema, perché tutti, in questo momento possiamo fare ottimi risultati”. Ma perché Zalone funziona? verrebbe da chiedersi. La risposta non potrebbe essere più banale: perché fa ridere. Il merito è sicuramente di una comicità politicamente scorretta che piace e diverte grandi e piccoli senza mai trascendere troppo nel volgare.
Fedele al suo personaggio di meridionale grezzo, ignorante, cafone, il comico pugliese divenuto celebre grazie a Zelig stavolta prende di mira terroristi islamici, carabinieri e persino i militari impegnati in zona di guerra, ma sempre con quell’ironia che non può non strappare una risata. In Che Bella giornata, Checco è di nuovo all’ombra della Madonnina, dove è riuscito a diventare – su raccomandazione – uomo della sicurezza del Duomo. Adescato da una bella ragazza islamica se ne innamora perdutamente, ignorando che Farah in realtà sta pianificando un attentato terroristico e che lui è la pedina di un gioco pericoloso, ma che tra gag ed equivoci si trasforma in uno spasso, almeno per noi. Che la leggerezza di Zalone piaccia o meno, questo fenomeno del box office ci ha dimostrato ancora una volta quanto gli italiani preferiscano di gran lunga una bella commedia dal sapore nostrano piuttosto che quei filmoni tutti effetti e grandi nomi made in Hollywood. Se queste sono le premesse il 2011 sarà un anno d’oro per il cinema italiano.
Enrica Raia
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