C’è un accordo di massima tra la Fondazione Idis – Città della Scienza e il Comune di Napoli che ridimensiona il nuovo Science Centre dell’area flegrea. Dopo l’incendio, che ne ha devastato la struttura lo scorso marzo, Città della Scienza vuole tornare a nuova vita e, nonostante i tempi siano ancora lunghi e i fondi ristretti, esiste una certezza: quello di Bagnoli sarà uno Science Centre eccellente anche grazie alla sua posizione sul mare.
Arretrando, infatti, l’intera struttura di 10 metri sulla linea di costa, il centro sfrutterà il potenziale paesaggistico della costa flegrea, lasciando libero uno spazio di circa 800 metri all’interno del quale sorgerà un’invidiabile terrazza sul mare.
L’accordo tra la Fondazione Idis – Città della Scienza e il Comune di Napoli permetterà a Bagnoli di avere la sua agognata spiaggia pubblica, che sorgerà dinanzi la terrazza del centro scientifico, ed una Piazza a Mare che servirà per accedere alla spiaggia e ai nuovi edifici. La spiaggia sarà creata con il ripascimento della costa e l’eliminazione della scogliera artificiale attualmente presente.
Il costo stimato per la ricostruzione di Città della Scienza va dai 26 ai 30 milioni di euro, che proverranno da fondi nazionali ed europei: “finora – ha dichiarato Enzo Lipardi, consigliere delegato di Città della Scienza – sono giunti solo i cinque milioni stanziati dall’allora ministro Passera e destinati alla messa in sicurezza dell’area interessata dall’incendio, che dovrebbe partire a breve a cura del provveditorato alle opere pubbliche della Campania”. Il presidente della Fondazione Idis – Città della scienza, Vittorio Silvestrini ha rivelato di aver ottenuto “l’impegno del ministro Trigilia per 15 milioni da risorse europee” e che “si sta lavorando perché si arrivi a 20. Dobbiamo fare lo stesso miracolo fatto in fase di costruzione – ha dichiarato alla stampa – ma ce la faremo anche grazie all’aiuto delle banche a cominciare dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei) che ha promesso di finanziarci almeno fino a dieci milioni, con un tasso molto basso che spalmeremo su vent’anni”.
Ridotti, invece, sono i fondi per la gestione ordinaria di Città della Scienza a causa dei mancati introiti a seguito dell’incendio, nonché del taglio ai finanziamenti da parte della Regione Campania – che, però, ha sostenuto il centro in questi sei mesi garantendo la cassa integrazione per circa la metà dipendenti della struttura.
Queste le comunicazioni giunte dalla conferenza stampa indetta questa mattina dai vertici di Città della Scienza per illustrare il programma di attività, iniziative ed eventi che vedranno protagonista la struttura dell’area flegrea, nonché i passi avanti verso la rinascita compiuti in questo difficile periodo. Diversi gli obiettivi che Città della Scienza intende raggiungere nei prossimi 12 mesi: a novembre, infatti, è prevista la riapertura degli spazi espositivi lato mare, dove si terrà la 27esima edizione di “Futuro remoto”, mentre per ottobre 2014 potrebbe essere pronto per l’inaugurazione il nuovo edificio del centro, “Corporea”, dove sarà ospitato il museo del corpo umano. Lontana sembra, infine, la ricostruzione definitiva dello Science Centre, che potrebbe essere portata a termine nel 2015.
Resta, intanto, ancora inevasa la domanda che in molti si sono posti in questi sei mesi, trascorsi dal terribile incendio dello Science Centre: chi e perché ha distrutto Città della Scienza?
Sara Di Somma
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