Molti cittadini di Napoli sono ormai stanchi di sentir parlare soltanto di monnezza, roghi e implicazioni camorristiche e di sentirsi apostrofare per l’ennesima volta – dai politici di turno e dai connazionali che hanno accesso ai media – come un popolo di incivili, tuttavia non tutti hanno la forza, il tempo o il coraggio di manifestarlo e di reagire concretamente.
Qualcuno però ci riesce, per fortuna; qualcuno cerca di far sentire la propria voce indignata, promuovendo azioni costruttive per cambiare volto alla città ed un buon esempio di cittadinanza attiva si segnala a Napoli nelle ultime settimane.
CleaNap è una proposta davvero proficua nata grazie allo spirito d’iniziativa di una giovane laureata in Organizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, Emiliana Mellone, e alla capacità di Facebook, il social network più famoso degli ultimi anni, di mettere in contatto le persone e diffonderne le iniziative. Dopo aver letto una notizia riguardante 50 cittadini napoletani che si erano impegnati a ripulire Piazza Plebiscito, la giovane Emiliana ha ben pensato di invitare i propri amici virtuali in Piazza Bellini con scope, palette, detersivi ed armi varie per riportare la nota piazza del centro ad un minimo di ordine e pulizia, ingaggiando un bel gruppo di volontari per quella che ha, successivamente, definito una “azione pulitiva”.
Strano a dirsi, forse, ma la proposta ha funzionato. Il messaggio è arrivato dritto al cuore dei giovani indignati napoletani e in circa 100 si sono mobilitati in una calda mattina di giugno – durante la quale avrebbero piuttosto potuto essere al mare – per dare un aiuto concreto alla propria città.
CleaNap vuol dire letteralmente “Ripuliamo Napoli”: il termine è stato, infatti, coniato attraverso una crasi tra il verbo inglese To Clean e le prime tre iniziali di “Napoli”; inoltre la pronuncia dell’espressione corrisponde all’inglese “clean up”, il cui significato rimanda a pulire, raccogliere, regolare. E, bisogna dirlo, questo è decisamente ciò che ci vuole in città, negli ultimi tempi.
La proposta lanciata su Facebook si è trasformata, in poco tempo, in una vera e propria azione di intervento: la pagina ufficiale del gruppo conta oggi ben 3000 iscritti; 3000 persone interessate a dare il loro contributo – anche soltanto morale, semplicemente aiutando a promuovere l’attività dei giovani volontari – a questa protesta propositiva o azione socialmente utile, come viene definita dagli stessi ragazzi di CleaNap.
Non soltanto un’opera di pulizia, quella che il gruppo tenta di mettere in atto, ma di riqualificazione delle piazze napoletane, affinché vengano restituite alla cittadinanza e ai turisti che potrebbero affollare la nostra bella città. I ragazzi, infatti, non si limitano ad alzare le cartacce dalla strada, ma ridipingono cancelli ormai disastrati di antiche chiese e risistemano giardinetti oltremodo tristi e abbandonati all’incuria, aggiungendovi terreno, concime e persino nuove piantine profumate e resistenti, come il rosmarino, la lavanda, la menta.
In un momento come quello attuale, Napoli ha decisamente bisogno di manifestazioni d’affetto come quella di questo gruppo di giovani che, dopo aver ripulito Piazza Bellini l’11 giugno e Largo Banchi Nuovi il 26 giugno, si sono dati appuntamento per Venerdì pomeriggio a Porta Capuana, luogo di grande interesse storico-culturale che sembra aver bisogno di un radicale intervento di pulizia.
L’iniziativa ricalca le orme di “Puliamo il mondo”, evento organizzato da Legambiente in tutte le città italiane da diversi anni, ma assume decisamente maggiore risalto perché nasce “dal basso” e soprattutto perché dimostra che Napoli ha voglia di cambiare e che i suoi cittadini, in modo particolare i suoi giovani – tanto spesso criticati per la loro maleducazione e inclinazione alla delinquenza – vogliono che a Napoli si inizia a respirare aria di rinnovamento ed intendono essere attivi promotori dello sviluppo della città.
Anche se questo vuol dire rimboccarsi le maniche ed iniziare da zero con scopa e paletta.
Sara Di Somma
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