La Coppa America torna a far discutere. E questa volta non si tratta di semplici polemiche per i costi elevati, la Ztl o la progettualità limitata al solo centro cittadino e ai grandi eventi, ma di indagini che mettono sotto inchiesta il sindaco De Magistris, il presidente della Regione Caldoro e l’ex presidente della Provincia Cesaro. I tre rappresentanti delle istituzioni locali sarebbero accusati di turbativa d’asta, per aver scelto il socio privato della prima edizione della America’s Cup senza rispettare le corrette procedure di evidenza pubblica.
Il socio in questione è Paolo Graziano, dunque la scelta illecita fa riferimento alla selezione dell’Unione Industriali come partner privato dell’ACN, società che ha gestito l’evento in entrambe le sue edizioni napoletane. L’indagine della Procura di Napoli riguarda la prima edizione delle World Series tenutesi a Napoli e l’accusa è sostenuta dalla mancata gara pubblica per la selezione del socio privato; per la seconda – di qualche mese fa – i soli ad essere indagati sarebbero De Magistris e Caldoro per abuso d’ufficio (Cesaro, intanto, si era già dimesso da presidente della Provincia) in merito all’ingresso nell’Acn della Camera di commercio, subentrata all’Unione Industriali.
L’inchiesta, che vede sotto accusa anche il fratello del sindaco De Magistris e il presidente della camera di commercio Maurizio Maddaloni, è condotta da Francesco Greco e Fausto Zuccarelli e dai pm Graziella Arlomede e Marco Bottino. La vicenda giudiziaria è iniziata il 5 giungo scorso con una perquisizione ad opera del Nucleo Tributario della Guardia di Finanza a carico di Claudio De Magistris ed il sequestro del pc del Capo di Gabinetto Attilio Auricchio. In quei giorni il sindaco si era infuriato contro i giornalisti che lo volevano coinvolto nell’inchiesta, oggi deve invece difendersi: dopo il dissequestro del computer di Auricchio disposto dal Riesame, i pm hanno, infatti, presentato una richiesta di sequestro più dettagliata, facendo saltar fuori i nomi dei principali rappresentanti delle istituzioni cittadine.
Indignato, il sindaco De Magistris ha detto di essere stato esposto “a palate di fango” e di aver appreso di essere indagato dai giornali: “non so che tipo di asta potremmo turbare io, Caldoro e Cesaro insieme. Quando ho letto la notizia, ieri, mi veniva un po’ da ridere, ma purtroppo è una vicenda seria. Sono una persona per bene ed oggettivamente mi sento ingiuriato da questa ipotesi di accusa”.
Sara Di Somma
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