La Coppa Davis per l’Italia del Tennis non è più come quella di una volta. Tornata a fatica nel tabellone principale della competizione, la nazionale maschile dovrà faticare ancor di più per restarci, dopo la sconfitta patita lo scorso weekend dalla Repubblica Ceca.
Una sconfitta, quest’ultima, che fa male non tanto perchè è arrivata, visti i valori in campo c’era da aspettarselo, ma piuttosto per il modo in cui è maturata. Un secco 4-1 da parte dei cechi e azzurri mai nel match. D’altronde lo strapotere degli avversari è apparso evidente già dal primo singolare che ha visto contrapposti Andreas Seppi e Radek Stepanek, con quest’ultimo che ha avviato la schiacciante vittoria ceca. 2-0 dopo la prima giornata e il doppio Stepanek e Berdych ha chiuso la pratica contro i nostri Starace e Bracciali in una delle peggiori loro prestazioni. La spedizione azzurra ad Ostrava si è chiusa così, e a nulla è valsa la vittoria di Simone Bolelli sul ceco Frantisek Cermak con il punteggio di 6-4 6-4, a giochi ormai chiusi. Va anche detto che a risultato già acquisito i cechi hanno risparmiato Radek Stepanek e Tomas Berdych negli ultimi due singolari mandando in campo Lukas Rosol, che ha battuto Andreas Seppi per 4-6 6-3 6-4, e appunto Frantisek Cermak che ha perso contro Simone Bolelli.
Una sconfitta che fa male visto anche il modo in cui l’Italia del tennis era tornata nel tabellone che conta, con un’altra gara senza storia, terminata anch’essa con il punteggio di 4 -1, ma per l’Italia contro il Cile. Se quella vittoria aveva fatto ben sperare questa ha riportato tutti con i piedi per terra. Ora agli azzurri non resta che giocarsela ai playoff, sperando di non tornare nell’inferno della serie B.
Ma quali sono le prospettive per il futuro in vista dello spareggio che si terrà nel mese di settembre? Il panorama per il tennis azzurro appare tutt’altro che roseo. All’indomani di una delle prestazioni più deludenti della nostra nazionale, la considerazione che viene scontata da fare è che i ranking dei due azzurri scesi in campo, sommati arrivano appena a 177. Così lontani dal vertice non lo eravamo mai stati.
Troppo poco per la Repubblica Ceca, forse troppo poco anche per la Coppa Davis. Non resta che affidarci dunque al ritorno di gente come Volandri e Cipolla e soprattutto Fognini. Ma oltre a loro servirà tutto l’orgoglio di mantenere un posto nel tabellone principale, un orgoglio che la storia ci impone: Oltre alla coppa Davis conquistata nel 1976, infatti, nel corso degli anni l’Italia è approdata per ben sei volte nella finale del torneo. L’ultima volta è successo nel 1998, con la finale persa a Milano contro la Svezia, prima degli undici anni di purgatorio dove, purtroppo, l’Italia rischia di tornare.
Umberto Rennella
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