La poesia magnifica l’uomo, imprime le sue virtu’ nella storia attraverso il canto; le poesie intramontabili della cultura mondiale ci lasciano impresse statuarie, imperiture , nella mente, le immagini di Beatrice, Laura, della Lucia di Renzo, della Drusilia di Montale della candida Giulietta e come dimenticare la storica Bocca di rosa che “metteva l’amore sopra ogni cosa” ? La domanda è retorica , la certezza è che la nostra storia è tapezzata di personaggi amati da qualcuno, che ci appartengono nell’intimo.
Diamo per sconatato il fatto che quelle parole siano lì, sotto forma di poesia, talvolta di musica e quando incappiamo nel secondo caso la questione diventa ancora più interessante, stornelli e ritornelli, rindondii, rime e battute a rimbombar nel cervello: “Laura non c’è , è andata via, Laura non è piu’ cosa mia” , “Alice guarda i gatti ed i gatti muoiono nel sole” , “Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per terra” , “Giulia, oh mia cara ti prego salvami tu, tu che sei l’unica mio amore, non lasciarmi da solo in questa notte gelida “. Pensiamo a testi d’amor profondo dietro cui si celano un nome, un volto , una persona, un’identità, donne ed uomini che han provocato sofferenza che ha costretto i nostri migliori autori a notti di pianto e tormenti continui, tanto da far riversare loro tutto in parole. Ecco, quel che ci arriva non sono solo versi in cui riconoscersi ma frutti di dolori maturi.
Ringraziamo il fato per l’insonnia d’amore di Dante Alighieri, senza cui , probabilmente non avremmo conosciuto Beatrice, ringraziamo per turbamento passionale della Merini senza cui non avremmo letto le migliori pagine di poesia contemporanea ma pensiamo anche, per un attimo, a tutte queste fetenti a quanto si sono crogiolate della loro ritrosia diventata arte o immaginiamo il degno compagno della nostra vita cui abbiamo dedicato le più dolci terzine, giunte prime in classifica , tradirci qualche mese dopo con la vicina di casa.
Ecco io mi domando cosa rimane di tutto ciò? Cosa prova Laura Pausini a cantare ancora di Marco che “se ne è andato e non ritorna più” ? Cosa avverte Max Pezzali a ricordare colei che: ” come mai , ma chi sarai per fare questo a me”? Mi piacerebbe domandarlo ad ognuno di loro, nel contempo ringraziamo tutte le varie stro… e gli stro... per averci dato la possibilità di fare nostre ognuna delle parole a loro dedicate.
Fiorella fiorellaq Quarto
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