Paura e caos questa mattina nel centro di Damasco: diversi civili e membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi dallo scoppio di tre autobombe nel corso di due attentati terroristici che, secondo il gruppo di opposizione siriano, Syrian Observatory for Human Rights, hanno preso di mira le «sedi della sicurezza siriana». La prima esplosione ha interessato il quartier generale dell’intelligence dell’Aeronautica, mentre la seconda la stazione della polizia criminale. Non si conosce ancora il numero delle vittime, mentre fonti mediche sul posto hanno stimato più di 40 feriti, alcuni in gravissime condizioni, che ora si trovano all’ospedale Mezzaluna rossa. In seguito, la Cnn ha riportato la notizia di una terza esplosione, avvenuta a bordo di un autobus appartenente ad un campo dell’Esercito di liberazione della Palestina.
L’agenzia ufficiale Sana ha riferito che le due autobombe sono state parcheggiate nei pressi dei due edifici sono esplose attorno alle 7:30 locali (le 6:30 in Italia) nei due quartieri centrali di Baramke e via Baghdad. La tv di Stato ha trasmesso immagini agghiaccianti di uomini in abiti civili, accorsi sui luoghi colpiti dalle esplosioni, che raccolgono da terra brandelli di corpi a mani nude e senza controllo della polizia. Questi sono solo gli ultimi tre di una serie di attentati che in questi mesi hanno colpito le città siriane, una tragedia che si somma ad un anno di violenti rivolte contro il regime di Bashar al-Assad.
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