L’Inghilterra, si sa, sguazza beatamente nelle proprie tradizioni che fanno di lei uno dei Paesi più caratteristici e folkloristici del mondo. Ma attenti a parlare di folklore agli inglesi, potrebbero sentirsi sminuire l’ alone di eleganza e snobismo col quale vengono (giustamente?) riconosciuti.
Una delle usanze inglesi più “universali” è senza dubbio il rito del tea delle cinque. Altrimenti detto “5 o’ clock tea” . O ancora, “tea time”. Insomma, come preferite.
Tutto nacque dalla Duchessa di Bedford, la quale introdusse questa bevanda nell’aristocrazia inglese tutta, dopo la seconda metà dell’Ottocento. Il motivo è alquanto “popolano” e si chiama “fame”. La fame, sì. Dovete sapere che all’epoca era normale fare una abbondante colazione e poi rimanere a digiuno sino alle 20, quando veniva servita la cena. Ma tra una chiacchiera con altre dame ed una passeggiata ad Hyde Park, a metà pomeriggio un languorino faceva capolino.. Ed in breve tempo il tea, accostato a dolcetti vari, divenne la bevanda più diffusa nella classe agiata, dando vita a veri eventi sociali ed a piccole “rivalità” tra dame che facevano a gara per sfoggiare il servizio da tea più prezioso ed elegante.
Ma chiudete gli occhi e fate un salto a ritroso nel tempo. Siamo alla fine del 1800, davanti a voi una calda sala di epoca vittoriana/georgiana/Regency, tra colonne di marmo e poltrone che quasi imbarazzano dalla loro raffinatezza. Intravedete un tavolino rotondo di mogano, ricoperto d’un fine panno color ocra. Su di esso, padroneggiano una delicata composizione di fiori e foglie (in tinta con il salone stesso, s’intende) ed un immancabile candelabro che serve ad illuminare gli uggiosi pomeriggi invernali dell’Inghilterra. Ma soprattutto, un vassoio decorato ed elegante, sopra il quale si poggiano una teiera dalla solennità d’una Regina, un servizio da tea di porcellana (anch’esso in abbinamento ai toni dell’arredamento della sala. E badate che bisognava fare attenzione a quale si scegliesse, un errore in questo campo suscitava l’indignazione delle altre ospiti), piattini contenenti frutta, canditi, cioccolata, biscotti secchi o al burro, pane, marmellata, qualche fettina di prosciutto o formaggio ed un’ immancabile caraffa della limonata durante i mesi estivi.
Per la preparazione della nostra bevanda il numero di ospiti era fondamentale: se si era in numero limitato, si poteva prepararlo in una teiera, mentre se si era in molti un simile procedimento avrebbe rallentato parecchio e non si poteva certo aspettare di avere tea a sufficienza, altrimenti le bevande si sarebbero raffreddate.
In questi casi la soluzione era l'”urna“, una tecnica forse meno estetica della classica teiera, ma molto funzionale.
L’acqua veniva fatta bollire in cucina dentro ad una qualsiasi pentola e poi travasata nell’urna (un grande vaso di ceramica o porcellana con un beccuccio simile a quelle delle botti).
L’urna veniva portata in tavola e sotto veniva acceso un piccolo fuoco affinchè tenesse calda la bevanda.
Nel 1894, all’epoca dellabaronessa Staffe, l’uso di bere il tea nelle famiglie nobili veniva così descritto:
Il tea viene servito dalle dame di casa: la prima versa il tea dalla teiera nella tazza; la seconda offre la tazza all’ospite con una mano e con l’altra porge la zuccheriera con le pinze per lo zucchero; una terza infine offre il bricco del latte e un vassoio di pasticceria. Il galateo vuole che il cucchiaino si posi sul piattino e non dentro la tazza dopo avere bevuto.
Come leggete, vi erano regole ben precise per questa tradizione, e francamente non me la sento di parlare al passato. Tutt’oggi, la prima cosa che molti inglesi domandano ad un ospite arrivato in casa sua è “China or India?”. Una domanda semplice con due sole riposte. O meglio, questo è ciò che crederete fino al momento in cui vi si chiederà se il tea lo volete verde o nero, a foglie fresche od essiccate.. Insomma, non proprio una passeggiata!
In tutta la Gran Bretagna, sono tre i momenti della giornata dedicati al tea: il breakfast, l’high tea e l’afternoon tea. Il primo, come dice il nome stesso, è il tea che serve per accompagnare la classica colazione inglese, composta da bacon, uova, pane tostato, burro, marmellata e formaggio. L’high, invece, nasce ai tempi della regina Vittoria come cena, per diventare successivamente un abbondante spuntino e per divenire, infine, il tea da sorseggiare prima delle cene nei giorni festivi ed occasioni speciali. In questo caso, accompagna carne, cotolette, polpettoni, patate al forno e frutta. Senza dimenticare gli immancabili dolcetti a burro.
Ma è l’afternoon tea ad essere conosciuto nel mondo come (il tea delle cinque). Una tradizione nata nei saloni di Buckingham Palace il giorno dell’incoronazione della Regina Vittoria. Correva l’anno 1838.
Negli anni Venti, invece, le profumate tazze di tea venivano sorseggiate tra una danza ed un’altra.
Attualmente, il rito del tea resta qualcosa perennemente in auge. Che sia sorseggiato su una costosissima poltrona del Ritz, che sia un’occasione per rivedere vecchie amiche davanti ad un caminetto scoppiettante, che sia assaporato tra i profumi primaverili di un giardinetto inglese mentre si legge un buon libro, che sia bevuto di fretta da una cup di carta attendendo una metro.. Sempre e comunque Sua Maestà il tea.
I procedimenti per preparare un delizioso tea sono pochi e facili, ma è giusto seguirli alla lettera perché basta davvero poco per rendere imbevibile questa bevanda e far crollare secoli e secoli di tradizione Reale..
• riscaldare la teiera con acqua bollente
• aggiungere un cucchiaino di tea per persona più uno per la teiera (in caso di tea a foglie) od una teabag per persona.
• versare acqua calda sulle foglie (o sulla teabag)
• tenere in infusione da tre a cinque minuti
• mescolare una volta e servire.
Ora non vi resta che avvicinare il vostro naso alla tazza fumante, inspirare profondamente e rilassarvi. E se mi permettete un suggerimento musicale, mai note furono più indicate..
La Redazione
Riproduzione Riservata ®