Il 21 febbraio di dieci anni fa uccise a coltellate con il fidanzatino Omar, la mamma Susy e il fratellino Gianluca. Oggi Erika De Nardo torna ad essere libera. Condannata a 16 anni per duplice omicidio volontario aggravato, Erika ha scontato la sua pena, che tra indulto e buona condotta è stata ridotta di circa un terzo. Ventisette anni compiuti a fine aprile, durante il periodo di detenzione tra le carceri di Torino, Milano e Brescia, Erika è riuscita a portare a termine gli studi, laureandosi in filosofia con 110 e lode.
Il suo, dicono educatori e magistrati, è un recupero pieno. Nel futuro della ragazza c’è il volontariato. «Rimarrà presso la nostra comunità anche dopo la libertà – ha annunciato Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus che ha ospitato la ragazza negli ultimi mesi -. Erika continuerà a lavorare nel volontariato perché come mi ha detto lei stessa, vuole continuare a capirsi». Prima, però passerà il Natale col padre Francesco, che in tutti questi anni non le è sempre rimasto accanto.
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