Fiat, lo sciopero delle bisarche paralizza gli stabilimenti

Gli stabilimenti Fiat paralizzati dallo sciopero

La produzione di Fiat Automobiles è ferma anche oggi a causa dello sciopero delle bisarche, che sta provocando perdite di produzione pari a 20 mila macchine con un impatto del 10% sui risultati finali del mese di Marzo. Il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi, ha affermato che “Lo sciopero delle bisarche, che oramai si prolunga da quasi un mese, sta mettendo in ginocchio i concessionari. Lo stop degli approvvigionamenti di veicoli sta determinando ritardi oramai ingestibili nelle consegne ai clienti”. Intanto, gli stabilimenti di Pomigliano, Cassino e Sevel sono fermi mentre Melfi e Mirafiori sono già in cassa integrazione. L’appello delle associazioni di categoria al governo, affinché intervenga in questa situazione, è disperato, perché potrebbero vedere il loro settore crollare entro il mese prossimo.

Si avverte grande preoccupazione nelle parole dell’Associazione bisarche italiane: “Nella totale assenza di risposte da parte del governo e della committenza, si profila un vero e proprio tracollo del settore: entro aprile tutte le aziende potrebbero assumere decisioni ultimative, sospendendo o trasferendo l’attività con conseguente perdita di 1200 posti di lavoro”. L’associazione bisarche continua così in un’assemblea svoltasi a Cassino: “Sono emerse con un’evidenza che rende doppiamente sconcertante il disinteresse delle istituzioni, le distorsioni di mercato attuate dalla committenza (operatori logistici e primi vettori) che speculano sul settore: a titolo di esempio a chi acquista un’auto ad Avellino (ad esempio una Fiat 500) viene applicato un costo di trasporto per euro 530,00, mentre l’impresa di autotrasporto che effettivamente trasporta l’auto da Fiumicino ad Avellino riceve per quella vettura non più di 17,00 euro. Di qui la pratica impossibilità di far fronte ai costi di gestione delle imprese”.


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