Il 14 dicembre il Governo Berlusconi ha ottenuto la fiducia, con 162 voti favorevoli e 135 contrari al Senato e 314 voti contro 311 alla Camera. Il problema che ha portato a votare la fiducia per due volte nel giro di pochi mesi è stato il contrasto all’interno del PdL tra Silvio Berlusconi e G. Fini, con quest’ultimo che accusava il primo di prendere tutte le decisioni del partito autonomamente, senza dare spazio di replica agli altri. Sulla base di questa idea, più volte espressa per mezzo di stampa e televisione, Fini ha voluto creare dapprima un movimento autonomo all’interno del PdL e successivamente un partito a sé denominato “Futuro e Libertà”. In realtà Fini non ha compreso e non comprende di essere diventato, suo malgrado, nient’altro che una marionetta nelle mani del centrosinistra, la quale non avendo più modo di attaccare la vita personale dei singoli membri del Governo ha cercato di far leva sulla voglia di protagonismo dell’ex leader di AN per far cadere il Governo. La circostanza divertente è che nella seduta di settembre FeL aveva votato la fiducia al Governo, dopo tanto chiasso e clamore.
La domanda sorge spontanea: perché tante parole inutili con il solo scopo di alzare un polverone incomprensibile? Da alcune settimane prima alla seduta di Dicembre si sono avute polemiche su un’eventuale compravendita di voti ad opera del Governo. Con tanto di titoloni selle testate giornalistiche nazionali. Con tanto di apertura di un’inchiesta giudiziale da parte della Procura di Roma. La domanda sorge spontanea: perché infangare il Governo senza prove certe? Fino a prova contraria, così come recita anche l’art. 27 Cost., l’imputato, ed in questo caso la persona di S. Berlusconi, è innocente fino a prova contraria. Ma con il cosiddetto processo mediatico l’eventuale innocenza o colpevolezza passa in secondo piano e perde di significato mediale. La questione di fiducia è un istituto parlamentare riservato al Governo e disciplinato dai regolamenti interni della Camera dei Deputati, all’art. 116, e del Senato della Repubblica, all’art. 161. Tale strumento viene usato dal Governo per compattare la maggioranza parlamentare che lo sostiene o per evitare l’ostruzionismo dell’opposizione. Dunque, da ciò si evince che nel momento in cui il Governo abbia ottenuto la fiducia sarebbe bene evitare inutili polemiche. L’opposizione dovrebbe comprendere il perché di una sconfitta e rimediare ai suoi errori, anziché recriminare su eventuali occulti accordi. Tale discorso non vale solo adesso per l’opposizione di centrosinistra ma anche quando vi sarà un’opposizione di centrodestra. È bene coadiuvare il Governo.
Raffaele Della Aversana
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